CARATTERISTICHE |
|
La pesca col galleggiante (fisso, scorrevole o piombato) è
sicuramente una delle tecniche più diffuse della pesca in mare, la cui
attuazione pratica presenta molte varianti, dovendosi adeguare ai vari
ambienti e alle prede insidiate.
Con questa tecnica di pesca potremo insidiare tutti quei pesci che stazionano
in superficie o a mezz'acqua, ma anche prede particolari che si alimentano sul
fondo.
Adesso darò delle indicazione generali su questa tecnica, riservandomi di
particolarizzarle successivamente nella trattazione delle tecniche
specifiche.
DOVE E
QUANDO PRATICARLA |
|
Gli ambienti dove è possibile praticare la pesca col
galleggiante sono quei luoghi dove, ad una distanza max dalla riva di 20-30
metri troviamo una profondità di almeno 1 metro e mezzo.
Luoghi che rispondono sempre a queste caratteristiche sono:
I primi due ambienti indicati ed in particolar modo le dighe,
sono gli ambienti preferiti in quanto sono tra i pochi ad essere in attività
durante tutto l'anno, anche se offrono la massima concentrazione di pesce in
primavera e nei mesi di settembre ed ottobre.
Inoltre nel caso di intemperie, potremo pescare ben riparati all'interno dei
porti e in tutte le insenature circostanti.
Per quanto riguarda gli orari, quelli più proficui sono sicuramente l'alba e
il tramonto sia per la presenza di prede pregiate (es. spigole) sia per la
maggiore concentrazione di pesce meno pregiato (es. boghe, occhiate,
donzelle); mentre in condizioni di mare mosso o in scaduta ed alta marea, non
avremo limitazioni di orari.
ATTREZZATURA |
|
Essendo questa una delle tecniche più generali e
personalizzabili, il tipo di attrezzatura da impiegare sarà di volta in volta
adeguata a:
-
Specie che
vogliamo insidiare.
-
Condizioni
meteo-marine.
-
Profondità e
Distanza da riva a cui vogliamo calare la lenza.
-
Posizione che
occupiamo rispetto allo specchio d'acqua.
Tipo di Canna
Possiamo utilizzare sia la
canna fissa sia la
bolognese, a seconda della
distanza da riva e alla profondità a cui stazionano i pesci.
-
Canna Fissa
Sono utilizzabili le canne fisse abbastanza robuste, di lunghezza compresa
tra 4 e 10 metri, caratterizzate da un'azione di punta.
L'utilizzo della fissa è particolarmente adatto nella pesca dei cefali,
boghe ed occhiate.
-
Canna Bolognese
L'impiego della bolognese si rivolge alle stesse prede insidiabili con la
fissa con la possibilità di insidiare anche alcune specie che vivono più
distanti dalla costa (es. aguglie, sugarelli).
La presenza del mulinello e quindi la possibilità di lanciare
conferiscono alla bolognese una maggiore varietà di tecniche applicabili,
permettendo almeno nella fase iniziale di pesca, quando il pesce non è
ancora entrato in pastura, di esplorare tutto lo specchio d'acqua alla
nostra portata alla ricerca della giusta distanza e profondità.
Le lunghezze che ci permettono di affrontare quasi tutte le situazioni e
gli ambienti di pesca sono 5 - 6 - 7 metri, con preferenza della 6 metri.
Nel caso in cui vogliamo coprire distanze dalla costa maggiori ai 30
metri, ci orienteremo su bolognesi più robuste, di lunghezza 3,90 -
4,50 metri, adatte a lanciare galleggianti piombati.
Galleggianti
-
Sulla canna fissa utilizzeremo esclusivamente galleggianti fissi di grammatura
leggera variabile tra 0,2 e 1,5 grammi, la cui
forma sarà scelta in base alle
condizioni del mare.
-
Sulla bolognese utilizzeremo
galleggianti fissi, scorrevoli o piombati in base alla distanza dalla
costa a cui vogliamo lanciare la lenza e alla profondità a cui intendiamo
insidiare il pesce.
Per quanto riguarda i
galleggianti
fissi e
scorrevoli,
utilizzeremo una grammatura compresa tra 1,5 e 3 grammi per quello fisso e
tra 2 e 6 grammi per quello scorrevole, la cui forma
(sfera, goccia rovesciata, fuso) sarà scelta in base alle condizioni del
mare come nel caso della canna fissa e in base all'esca da utilizzare.
Se invece intendiamo pescare a distanza dalla casta superiore ai 30 metri,
dovremo impiegare
galleggianti
piombati e scegliere tra i diversi impieghi
"Da
solo" -
"Affondante"
-
"Utilizzo
del doppio galleggiante".
-
La Taratura dei galleggianti
impiegata è funzione delle condizioni del mare ed è stata già esposta
nell'articolo relativo ai
galleggianti.
Monofili
Per quanto riguarda i monofili da impiegare, in generale utilizzeremo diametri
sottili (0,12 - 0,14 ) in caso di mare calmo, e diametri più grandi (0,16 -
0,18) nel caso di mare mosso.
Ami
Gli ami generalmente utilizzati nella pesca a galleggiante sono le misure dal
10 al 19, la cui forma (serie) verrà di volta in volta scelta in base
all'esca da utilizzare e al pesce da insidiare.
Accessori Vari
Due accessori indispensabili sono il Guadino e una Sonda di piombo per
misurare il fondale della zona di pesca ed adeguare in conseguenza la
lunghezza della lenza.
PREDE |
|
Le specie ittiche catturabili con
questa tecnica sono essenzialmente: Cefali, Boghe, Occhiate, Sugarelli, Salpe,
Donzelle, Aguglie, Spigole, Saraghi ed Orate.
ESCHE
INDICATE |
|
Sono valide un po' tutte le esche
utilizzabili per la pesca in mare come: Anellidi (in particolare Muriddu,
Americano, Coreano), Bigattini, Cozze, Gamberi e Scampi a pezzetti, Sarda a
pezzetti, Calamari a pezzetti, e Pastelle realizzate con pan-carrè, farina di
grano, formaggio, sarde tritate.
E' ben noto che ogni pesce ha le sue esche preferite, che in pratica
coincidono con quelle che riescono a procurarsi da soli.
Pertanto se ad esempio vogliamo insidiare saraghi e orate, sarà preferibile
utilizzare la cozza essendo un alimento naturale di queste specie, mentre se
ci accorgiamo che nella zona il fondale è misto presentando scogli e chiazze
di sabbia, sarà preferibile utilizzare i gamberetti che sicuramente sono
presenti in tale ambiente.
Se vogliamo insidiare dei predatori come ad esempio le spigole, allora siamo
costretti ad utilizzare esche vive come ad esempio: Bigattini, Cefalotti o
piccole Boghe vive.
Caso a parte è costituito dai Cefali che invece gradiscono molto la Sarda e
le varie Pastelle anzi indicate.
PASTURA E
PASTURAZIONE |
|
L'importanza della pastura è ben
nota, ma nel caso in cui stiamo pescando sulle Dighe Frangiflutti essa sarà
maggiore, perché il contatto col mare aperto rende indispensabile l'azione
attirante della pastura al fine di avvicinare alla nostra postazione di pesca
i branchi di pesci e mantenerli in zona.
Sceglieremo la pastura da impiegare in base a:
-
Tipo di esca
che intendiamo utilizzare.
-
Tipo di
pesce da insidiare.
-
Profondità
a cui intendiamo far giungere il finale.
La
scelta della pastura idonea da impiegare può essere fatta seguendo lo schema
seguente:
Prede |
Esche Usate |
Profondità |
Tipo di Pastura |
Cefali |
Pastella o Sarda |
Fondo |
Sfarinato di mezzo fondo + sabbia fine +
sarda macinata in salamoia + formaggio + pane raffermo grattugiato ed
eventualmente tostato
|
Cefali |
Pastella o Sarda |
Mezz'acqua |
Sfarinato di superficie + sarda macinata in salamoia +
formaggio + pane raffermo grattugiato
|
Cefali |
Pastella o Sarda |
Superficie |
Sfarinato di superficie + sarda macinata in salamoia +
formaggio + pane raffermo grattugiato e tostato + Sale fino o
Glutammato
|
Boghe, Salpe, etc. |
Sarda, Pastella,Gamberi, Scampi, Anellidi |
Mezz'acqua |
Sfarinato di superficie + sarda macinata
in salamoia oppure farina di gamberi + formaggio + pane raffermo
grattugiato e tostato
|
Spigole |
Bigattini, Gambero vivo, Cefalotto o piccola Boga vivi |
Fondo |
Bigattini incollati con sabbia fine
|
Spigole |
|
Mezz'acqua |
Bigattini
|
Saraghi, Orate |
Bigattini |
Fondo |
Bigattini incollati con sabbia fine
|
Saraghi, Orate |
Cozze |
Fondo |
Sfarinato di mezzo fondo + sabbia fine + sarda macinata
in salamoia oppure cozze tritate
|
Aguglie |
Gamberi,
Sarda |
Superficie |
Sfarinato
da superficie + farina di gamberi o sarda macinata in salamoia + Sale
fino o Glutammato
|
Pasturazione Indiretta
Quando utilizziamo il bigattino come
esca per le Spigole oppure quando stiamo pescando le Aguglie, essendo questi
dei pesci predatori, l'azione della pastura non è volta a richiamare
direttamente il pesce interessato, bensì in modo indiretto al fine di
realizzare un richiamo per la minutaglia, il cui movimento attirerà i
predatori.
TERMINALI |
|
A questo punto dobbiamo fare ricorso a tutta la
nostra esperienza e alle cognizioni tecniche in nostro possesso.
Non esiste un terminale universale per la pesca col galleggiante,
infatti esso verrà particolarizzato a seconda della specie insidiata,
delle condizioni meteo marine (presenza di vento, direzione del vento,
mare calmo o mosso), dell'ambiente di pesca, della profondità a cui
staziona il pesce e non ultimo in base alla qualità dell'attrezzatura
adoperata.
I terminali specifici verranno messi in evidenza negli articoli
dedicati alle tecniche di pesca specifiche.
In questa sezione mi limiterò a fornire due terminali abbastanza
generali ma allo stesso tempo efficienti.
Terminale A
Tra i tre indicati è il più morbido, ovvero scende lentamente verso
il fondo, avendo distribuito in modo equispaziato i pallini.
Terminale B
Entra più velocemente in pesca rispetto al precedente.
Terminale C
E' quello che fra i tre entra più velocemente in pesca, per cui è
indicato nelle competizioni e quando il pesce tende a mangiare in modo
continuativo e senza diffidenza.
AZIONE DI
PESCA |
|
-
Giunti sul luogo di pesca dobbiamo innanzi tutto trovarci una postazione
che renda semplici i movimenti: in particolare dobbiamo poter lanciare in
maniera agevole, avere sotto mano l'attrezzatura (secchiello e guadino in
primis) e renderci il più possibile invisibili sullo specchio d'acqua
sottostante per evitare di spaventare o comunque insospettire i pesci
presenti.
-
La cosa da fare è preparare la pastura secondo le indicazioni date in
precedenza, e non appena terminato dobbiamo realizzare una pasturazione
preventiva, lanciando almeno 3 grosse palle di pastura ad una distanza
dalla costa pari alla metà e ai 2/3 della massima distanza raggiungibile
col lancio o con la fissa, eventualmente aiutandoci con la fionda.
-
Prepariamo la canna da pesca da utilizzare, inseriamo la sonda in piombo e
misuriamo la profondità del fondale.
-
A questo punto inneschiamo l'esca sugli ami e cominciamo a fare dei lanci
di prova cominciando da pochi centimetri dal fondo ed alzando via via il
galleggiante fino a trovare la profondità ottimale a cui stazione il
pesce.
-
Durante i vari lanci dobbiamo sempre continuare a pasturare con piccole
quantità di pastura, e faremo in modo che la lenza lanciata in acqua
scenda assieme alle briciole di pastura.
-
Dopo che saremo riusciti ad avvicinare il pesce portandolo in pastura,
dovremo eventualmente provvedere a diluire la pastura con dell'acqua di
mare in modo tale da ridurre l'effetto nutritivo della stessa ed evitare
quindi di saziare il pesce, che continuerà comunque ad essere attratto
dagli odori sprigionati dal brumeggio.
-
Quando avvertiamo la mangiata del pesce, dobbiamo ferrare con estrema
prontezza ( in questo sarà molto utile un'azione spiccatamente di punta
della canna adoperata) cercando di anticipare l'affondata del
galleggiante.
NOTE E
SUGGERIMENTI |
|
-
E' fondamentale la scelta
della posizione rispetto allo specchio d'acqua, anche nel caso di
una competizione (dove la postazione è sorteggiata) nel qual caso dovremo
essere bravi nell'organizzarci nella maniera più efficiente possibile.
-
Quando effettuiamo i lanci dobbiamo
essere precisi nel direzionare il galleggiante nella zona
pasturata, evitando ripetizioni del lancio che oltre a farci perdere del
tempo (prezioso in caso di competizione), avrà la conseguenza di
disturbare e spaventare il pesce.
-
Un altra cosa fondamentale da
valutare quando si pastura è la presenza della corrente e della
sua direzione, che infatti tenderà a trascinare con se la pastura.
-
In presenza di mare mosso,
invece, converrà pasturare vicino alla costa possibilmente tra gli scogli
o i massi della diga, perché sarà la corrente in uscita ad allontanare
la pastura a tiro di canna.
|