La Lampuga è uno dei
pesci più belli e divertenti da pescare a traina con l’esca viva.
La colorazione è incredibile, dall’azzurro al giallo, dal verde molto intenso
all’oro più acceso, è la cosa che ci colpisce di più una volta arrivata a bordo.
Osservatela bene e presto perché una volta morta diventa di un grigio smorto
perdendo tutta la sua livrea originale.
Catturarla non è difficile ma recuperarla può diventarlo se
l’esemplare è molto grande. La Lampuga, una volta allamata si scatena in una
serie di salti fuori dall’acqua spettacolari e imprevedibili.
Quando poi arriva sotto la barca aspettatevi tutti quei cambi di direzione che
fanno letteralmente impazzire. Delle volte mi è saltata in barca o addirittura è
passata da una parte all’altra del pozzetto.
Tecnica di pesca
Pesce da traina per eccellenza ha delle abitudini diverse dagli
altri pesci di superficie. La traina con l’esca viva è molto selettiva, infatti
le lampughe più grandi attaccheranno prima.
L’aguglia,
esca principe, deve essere piccola e
trainata anche a galla, comunque dalle mie parti è inutile affondare l’esca
oltre i 10/15 metri.
Diversamente dalle tonnacchielle e dalle palamite non si scatena negli spruzzi
tipici delle mangianze.
L’abboccata avviene sempre improvvisamente.
Consiglio
vivamente l’uso di attrezzature leggere,
quasi da spinning. Quando si da la ferrata, la lampuga inizia una fuga che è
fatta di salti e capriole, uno spettacolo incredibile. Attenzione che anche a
bordo continuerà a saltare e fare capriole e siccome l’innesco è fatto con due
ami, quello penzolo è pronto a farvi male.
La velocità di traina
può arrivare a due nodi e mezzo, rallentare e accelerare induce il pesce ad
aggredire prima le esche. Se avrete la pazienza di allamarne una e ve la portate
appresso a 10/15 metri dalla poppa, avrete ferrate continue sulle altre canne.
Con certezza matematica la lampuga allamata verrà seguita dagli altri esemplari
pronti ad aggredire le esche. Non arriverete nemmeno a calare il pesce esca a
5/6 metri dalla barca che verrà aggredito.
Consiglio comunque di non superare le tre canne per evitare
grovigli incredibili. Accanto alla lampuga allamata si possono lanciare sia
altre esche artificiali o addirittura innescare pezzetti di sarde, gli attacchi
saranno continui.
La particolare conformazione della bocca di questo pesce è a
tubo, l’attacco alla Aguglia avverrà quasi sempre dalla
coda e troverete quasi sempre l’amo pescante infisso in fondo al cavo
orale.
Pescate con la frizione del mulinello aperta
e la lenza trattenuta solo dal cicalino, quando avvertirete lo strike, lasciate
scorrere tre o quattro metri di filo prima di chiudere la frizione e dare la
ferrata.
Non fate stragi inutili,
la bellezza di questo pesce merita la sua contemplazione nei pochi attimi di
vita che gli rimangono una volta a bordo.
Le sue carni sono sode e saporite e questa volta vi propongo una ricetta.
Ricetta
Sfilettate la Lampuga, è molto facile levargli la pelle. Tagliate
il filetto a mo di bastoncini di pesce, preparate un intingolo composto da un
cucchiaio di olio d’oliva, uovo battuto e mentuccia triturata. Bagnate i
bastoncini con l’intingolo, impanateli con pane grattugiato grossolano e
friggeteli. Salarli quanto basta e procedere all’ingurgitamento.
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