La Ricciola è uno dei pesci più forti, testardi e potenti, supera in
vitalità anche il tonno rosso. La Ricciola non effettua lunghe fughe ma è
talmente potente che quando cerca di raggiungere il fondo c’è poco che tenga.
Bisogna assecondarla, forse è meglio lasciarla sfogare che trattenerla
La prima
cosa che cerca di fare quando si sente trattenuta è di strofinare il muso contro
gli scogli per liberarsi dal fastidio.
La tattica che uso, in caso di ferrata di
un grosso esemplare è quella di trascinarla letteralmente su un fondale alto
prima di iniziare a pomparla.
Ho avuto più volte l’impressione che quando sono
grandi quasi non capiscono di essere trattenute e continuano a camminare come se
niente fosse.
È questo il momento di portarla quasi al guinzaglio in un punto
profondo e iniziare a recuperarla. Sarà un alternarsi di fughe e di recuperi
fino a quando la Ricciola non mostrerà il fianco sfinita, pronta per essere raffiata.
Ha un modo di aggredire le esche tutto particolare, o almeno è
particolare la reazione della canna quando mangia la Ricciola. Un fremito, una
vibrazione che si trasmette ai recettori delle nostre emozioni. È un qualcosa
che ti rimane dentro, è diversa da qualsiasi altra toccata.
Alla fine del
combattimento, quando ti siedi stanco nel pozzetto, la cosa che ricorderai per
sempre è quella vibrazione fortissima, indelebile.
Nel nostro mare (Tirreno) la troviamo quasi lungo tutte le coste, ma la sua
concentrazione è alta nei paraggi delle isole ed in tutti quei posti
dove le
differenze batimetriche si alternano freneticamente. La ricciola non compie
delle vere e proprie migrazioni, ma si muove in funzione della temperatura
dell’acqua che deve essere costante. Durante i mesi invernali si mantiene in
profondità.
Ho la sensazione che più o meno si mantiene sempre negli stessi posti, caccia
però a quote diverse.
Per catturare una grande ricciola serve l’esca viva.
Non ho mai catturato una ricciola più grande di 2/3 kg con l’artificiale.
Aguglia in primis, cefali e
occhiate oltre ai sempre graditi
calamari e seppie sono
le esche vive principali.
Personalmente uso quasi sempre il sistema del
piombo guardiano ma anche con
l’affondatore ho avuto bei risultati.
L’affondatore è utile quando si pesca a
profondità superiori ai 25/30 metri.
Bisogna stare attenti e seguire le
degradazioni del fondale, per questo sono indispensabili l’ecoscandaglio e il
gps cartografico.
Le secche lontane dalla costa sono il terreno di caccia
preferito delle ricciole che agiscono in una vasta area.
Se le ricciole sono in
caccia l’attacco alla nostra esca sarà immediato, è un pesce molto aggressivo.
Dal modo in cui attacca l’esca si può essere in grado di capire se il branco è
in caccia oppure no.
Se la ricciola è in caccia avrete uno strike che
difficilmente dimenticherete.
Se la ricciola non è in caccia l’attacco sarà lento per poi diventare rabbioso e
potente quando capirà di essere trattenuta.
Inutile ricordare che le ore
migliori per la traina a questa regina del mare sono
l’alba e il tramonto.
Nella Foto: Io e Francesco con una Ricciola
Attrezzatura
Personalmente ho catturato Ricciole di 15/20 kg con una canna
2/16 libbre, multifibra 50 libbre, terminale dello 0,60 doppiato sugli ami, ami
del 5/6/7 0.
Sarebbe però preferibile per chi ha la possibilità di optare per
una canna 6/25 o similare.
Il combattimento potrebbe durare di meno con meno
stress per tutto.
Una raccomandazione per gli ami; sono da preferire quelli a gambo corto, il
diametro del filo dell’amo deve essere notevole.
Quelli a gambo dritto mi
sembrano più penetranti.
La cosa importante è la ferrata. Deve essere
potentissima, al limite dello spaccamento di tutto, se no l’amo non entra bene e
può aprirsi se non spaccarsi.
Sono importanti i primi metri di recupero, è li
che la ricciola deve capire di non avere scampo. Appena dopo lo strike due o tre
pompate per sollevarla dal fondo di quel tanto che basta per trascinarla via
dagli scogli.
Attenzione a quando arriva sotto bordo a pancia in su, tenterà di
dare lo strappo finale. Dovete essere maestri con il raffio, dovete sollevargli
la coda dall’acqua, raffiatela all’inizio del terzo finale.
Se la volete
rilasciare invece, tagliate il terminale appena sopra l’amo che la trattiene,
fatela ossigenare trattenendola per le branchie e appena inizia a scodinzolare
rilasciatela. L’amo conficcato nella sua bocca si disintegrerà in pochi giorni.
Una raccomandazione
Le ricciole crescono in funzione di quello che mangiano,
esemplari nati lo stesso giorno, a distanza di mesi possono differenziarsi per
diversi chilogrammi di peso. Una ricciola di 5 kg può essere nata lo stesso
giorno di una di 8/9 kg. Osservatene bene il colore, una
livrea giallognola ne
indica uno stadio giovanile e non riproduttivo, una colorazione rosata ne indica
invece uno stato adulto indipendentemente dal peso.
Quelle giallognole
liberatele, preserverete meglio il posto di pesca.
Grande esca grande pesce,
sempre e comunque applicate questa regola per preselezionare il pescato.
Nella Foto: l'ormai maestro Tonino con una Ricciola
Considerazioni sui fattori climatici
Conoscete quelle giornate di calma piatta, dove il sudore la fa da padrona,
l’acqua sembra uno specchio e la superficie è liscia come l’olio?
Bene, alla
prima refola di una leggerissima brezza che increspa l’acqua a chiazze, è quello
il momento in cui meno te lo aspetti e la distrazione ha preso il sopravvento e
la sigaretta inizia a farti schifo, che parte la vibrazione di cui vi ho
parlato.
L’aguglia o l’altra esca viva che state trainando, inizia a vibrare per
la paura. La ricciola sta arrivando, uno, due, tre, quattro ……..
striiiiiiiiiike.
Vi troverete inconsciamente canna in mano a decidere quando è il momento di far
sentire alla ricciola che ci siete anche voi.
Confidenza
La prima volta che ho pescato con la canna e non con la lenza a
mano, quando è partita la canna, sono rimasto inebetito ad osservarla, mi
tremavano le gambe e non mi sarei mai alzato dalla panchetta se non fosse stato
per uno scappellotto di zio Tonino che mi diceva: "uagliò, ma allora si scem’o
veramente?"
A distanza di venti anni lo ricordo come se fosse oggi e per pura scaramanzia mi
siedo sulla stessa panchetta nella stessa posizione come allora pure oggi.
A
proposito, ho preso la barca nuova e non vedo nessuna panchetta in quella
posizione, comincio ad innervosirmi.
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