Nel surfcasting si utilizzano principalmente quattro disegni
di terminali: il long arm, lo
short rovesciato, il
paternoster e lo scorrevole,
in grado di adattarsi a tutte le situazioni di pesca, dalla ricerca sulla lunga
distanza fino alla schiuma nel sottoriva durante le mareggiate.
I requisiti
fondamentali di un terminale sono di presentare l'esca nel modo più naturale,
rendendola mobile il più possibile e di limitarne i grovigli dei braccioli,
trovare un compromesso tra questi due punti opposti non è mai una cosa semplice.
Un terminale è costituito dal trave, dagli
snodi, dai braccioli, dall'attacco
per il piombo e dalla zavorra. La lunghezza della lenza che va dalla punta della
canna al piombo, trave compreso, è chiamata "drop" e varia dagli ottanta
centimetri ad oltre due metri per il lancio pendolare.
L'asola superiore che
permette il raccordo con lo shock leader, anche per mezzo di dispositivi di
sgancio rapido che consentono di sostituire velocemente il terminale, s'indica
spesso come capocorda.
Per montare un bracciolo su di un trave o direttamente
sullo shock leader si utilizza il classico snodo: nodino - perlina - girella -
perlina - nodino, conosciuto anche come "join".
Il bracciolo è legato sull'asola
della piccola girella, libera di girare su se stessa e intorno al trave tra le
due perline bloccate in alto e in basso, in modo da poter scaricare le torsioni
alle quali è sottoposto nel lancio o in pesca.
Per limitare i grovigli si può
realizzare un tratto di treccina sul terminale in questo modo l'irrigidimento
del bracciolo vicino allo snodo gli impedirà di aggrovigliarsi ad ogni lancio
intorno al trave.
Long arm/short
La lunghezza del trave va da 80 cm fino a 2 mt
circa, ed il suo diametro sarà lo stesso dello shock leader, proporzionato al
piombo che s'intende lanciare, solitamente intorno allo 0.40 - 0.50.
L'attacco del
piombo è fisso oppure scorrevole alla fine del trave, solitamente si usa una
girella con moschettone di tipo rolling robusta di misura adeguata (n° 4) e ad
una distanza di 10-30 cm dal piombo è posizionato lo snodo "join", sul quale
viene fissato l'unico bracciolo, lungo da 0.9 a 2 mt.
E' un terminale molto
mobile con esche piccole come arenicole e piccoli americani, rende con il mare
non troppo mosso e con un pascolo formato da pochi e sospettosi pesci.
Paternoster
La lunghezza del trave, è compresa tra 1 e 2 mt,
ha due braccioli, più corti e meno mobili rispetto al long arm, dai 30 cm sino ai
120 cm, ed è più efficace con mare formato e mosso o in quei momenti in cui i
pesci viaggiano in branchi quasi compatti e si dimostrano più disposti
all'abboccata.
Come nel long arm il piombo è al fine agganciato su di una
girella, mentre i braccioli sono a 10-30 cm dal piombo e dal capocorda
superiore. Va lontano, specie se i braccioli sono sottili e abbastanza corti e
la scia odorosa delle esche è più intensa, facilitando la ricerca al pesce.
Su
questo terminale non sono rare abboccate multiple, e ci consente di poter
utilizzare contemporaneamente due esche destinate a pesci diversi: spesso in
estate capita di innescare il bracciolo più vicino al piombo con l'arenicola e
il più vicino al capocorda con un piccolo filettino di sardina abbinata ad un
flotterino fluorescente, potendo così
insidiare ombrine, mormore e pesci di fondo insieme con occhiate, sugarelli o
leccie stella.
E' di certo il calamento più indicato per pescare nella
schiuma.
Gestione del Paternoster con
diverse Condizioni del Mare |
Distanza dal Piombi Finale Alto |
Lunghezza Finale Alto |
Distanza dal Piombo Finale Basso |
Lunghezza Finale Basso |
Stato del Mare |
75 |
60 |
10 |
60 |
Medio |
95 |
80 |
10 |
80 |
Calmo |
105 |
100 |
10 |
100 |
Calmo |
125 |
50 |
10 |
120 |
Medio |
70 |
30 |
35 |
30 |
Mosso |
Short rovesciato
E' un terminale molto versatile. E'
costituito da un bracciolo medio/corto, fino ad 1.2 metri montato vicino al
capocorda superiore su un trave con piombo fisso.
E' l'ideale quando si vuole
una presentazione mobile e non troppo schiacciata sul fondo dell'esca. E' la
soluzione più utilizzata per pescare nelle fasce d'acqua più superficiali oppure
quando ogni metro strappato con il lancio può essere prezioso.
Infatti, saraghi
e spigole a mare mosso sono catturate con questo calamento; per pesci di
mezz'acqua e superficie come lecce stella, aguglie e occhiate,
sul bracciolo è inserito un flotterino; oppure su travi o per tutte le occasioni
in cui necessita la massima aerodinamicità è fissato sul trave un
bait clip, che
libererà il bracciolo appena arriva in acqua, limitando l'attrito in volo.
E'anche un terminale sensibile, perché la tocca su un bracciolo distante dal
piombo appare più nitida, rilevando anche pesci di taglia minore.
Scorrevole
E' il più classico dei terminali per la pesca a
fondo, in pratica si infila sullo shock leader il piombo, un salvanodo di gomma
e si lega una girella a battere in fondo e a quest'ultima il bracciolo,
consentendo una notevole sensibilità all'abboccata, anche usando piombi di buon
peso.
E' ancora molto usato, anche se il suo utilizzo è stato oggetto di
numerose modifiche, come i vari sistemi per aumentare la divergenza tra piombo e
bracciolo, come il rosario, la pipetta divergente un tubo piegato ad angolo
attraverso il quale scorre il trave, che permette l'intercambiabilità del piombo
e la massima sensibilità.
Dà il meglio di sé in condizioni di poco mare, con la
necessità di visualizzare al meglio le tocche, quando si hanno pesci
particolarmente restii a mangiare, come l'orata, e infine nel beach ledgering
quando si pesca con 50 gr o meno e la canna sempre pronta a rispondere al minimo
cenno di presenza del pesce.
Il terminale può variare dallo 0.14 fino ai
diametri esagerati usati per pescare gronghi dalle rocce o dai porti.
La Santissima e Pesce Tecnico
Sono delle evoluzioni del
classico Paternoster. La Santissima generalmente ha i braccioli lunghi 45 cm, ma
si possono allungare a piacimento,ovviamente,la lunghezza del trave varia in
base alla lunghezza degli stessi.
Non è un trave aerodinamico, ma se c'è
mangianza sino a 120 mt dalla riva può regalarci molte triplette.
Il Pesce Tecnico
E' la versione Ultra light della Santissima. Da come si vede
nell'immagine,è un terminale completamente invisibile,confezionato interamente
in fluorocarbon.
Non ha snodi che possono appesantire tutta la paratura,ne tanto
meno girelle e moschettoni sui capocorda.
Il suo utilizzo è nell'immediato
sottoriva, dove ogni forma di preda tecnica e non,pascola in cerca di cibo.
Innescato con tremolina,può regalarci anche qualche cefalo.
|
|
Join con Girella |
Join senza Girella |
N° Girella |
Diametro del Bracciolo |
22 |
0.15 - 0.20 |
14 |
0.25 - 0.30 |
12 |
0.35 - 0.40 |
8 |
0.45 - in sù |
Relazione tra Terminali e Stato
del Mare |
Paternoster |
Long Arm |
Short |
Short Rovesciato |
Santissima |
Scorrevole |
Stato del Mare |
-- |
x |
x |
x |
x |
x |
Poco Mosso |
x |
-- |
x |
x |
x |
-- |
Mosso |
x |
-- |
x |
x |
-- |
-- |
Molto Mosso |
Tabella Conversione Oncia-Grammo |
Oz. |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
Gr. |
28 |
56 |
84 |
112 |
140 |
168 |
196 |
224 |
Glossario Termini
Bait clip: gancio ferma
esca da applicare sul trave in grado di liberare il terminale al suo contatto
con la superficie dell'acqua.
Capocorda: la parte
superiore del trave che va a congiungersi con lo shock leader, può essere
costituito da un'asola, da una girella, da un moschettone o da altro analogo
dispositivo.
Flotterino: piccolo
galleggiante ovoidale, solitamente di colore vistoso, che viene applicato sul
terminale per sollevare l'esca dal fondo o conferirgli più mobilità.
Rolling: un tipo di
girelle realizzate in acciaio brunito, molto usate nel surf casting per la loro
grande robustezza rispetto a quelle in ottone.
Rosario: tratto di
perline alternate a corti pezzetti di silicone o plastica, funziona come
divergente del bracciolo dal trave e come ammortizzatore degli urti dovuto allo
scorrere del piombo lungo il trave in fase di lancio.
Shock leader: spezzone di
nylon o altro materiale di sezione e carico di rottura maggiore rispetto al
corpo di lenza (madre) onde evitare la rottura della stessa da parte del piombo
sottoposto a grand'accelerazione durante il lancio, la sua lunghezza varia dai
7mt (multifibra), ai 9-15 mt (nylon).
Snodi: attacco dei
braccioli sul trave che ne garantisca mobilità in acqua e tenuta ai grovigli.
Trave: la parte del
calamento che ospita gli attacchi per i terminali e per il piombo.
Treccina: tratto di lenza
doppiato sul bracciolo ottenuto torcendo due fili di nylon su se stessi allo
scopo di irrigidirlo. La sua funzione è di limitare al massimo i grovigli fra
trave e bracciolo.
Join: il più classico
degli snodi del surf casting, permette l'attacco di un bracciolo su una girella
rolling posta tra due perline bloccate da due nodi a spirale o da due stopper
scorrevoli in gomma dura.
Ne esistono innumerevoli altre versioni, come la pulcetta, la clessidra, il fast
connector, la tecnosfera e molti altri, che secondo i modelli possono garantire
con diversa efficienza e robustezza,scaricamento delle torsioni del bracciolo,
possibilità di ruotare intorno al trave, intercambiabilità dei finali,
leggerezza e morbidezza del calamento in acqua.
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