Il pesce serra è un
pelagico da molti anni presente in grande quantità sulle coste del Lazio è della
Campania, con grandi concentrazioni nelle aree portuali.
Il suo corpo allungato è quasi simile a quello ricciola, ma
la coda ricorda quella spigola.
La bocca grande è caratterizzata da due file di denti piccoli e taglientissimi,
che gli consentono di sbranare le prede.
Il pesce serra è un predatore molto aggressivo,
attacca le prede non solo per fame, ma anche per il gusto di ucciderle.
Le sue abitudini sono gregarie e lo portano a lunghi spostamenti lungo
batimetrie profonde, fino ad avvicinarsi per la riproduzione in primavera
inoltrata.
Con l'arrivo del caldo estivo, terminata la fase
riproduttiva, si ferma in quasi tutte le coste tirreniche centro-meridionali. Le
dimensioni medie del serra si aggirano tra i 2 ed i 4 chili. Personalmente ho
catturato un serra di 7 kg immortalato nella foto seguente:
Nella Foto: Serra
di 7 kg
Il pesce serra si pesca prevalentemente
a traina con le esche naturali, vive o morte.
Essendo un predatore che combatte esclusivamente a galla, può essere insidiato
con canne molto leggere. Per il terminale e
d’obbligo quello di acciaio, la formidabile
dentatura di questo pesce è in grado di tranciare e torcere, in alcuni casi
anche il cavetto di acciaio.
Le esche più gradite
dal serra sono, in ordine di importanza rispetto alle catture effettuate: le
aguglie e i cefali,
ma in mancanza di queste esche, può essere innescato un qualsiasi altro pesce
basti sia vitalissimo. Ho usato anche le boghe vive
e i sauri, funzionano benissimo.
L'esca viva va sempre innescata con due
ami (vedi articolo sui terminali)
del 3/4/0, l’aguglia, può
essere innescata anche con tre ami.
L'esca va filata ad almeno 40/50 metri da poppa, a galla o con
piombo nell'ordine dei 70/100 grammi, inserito ad una decina di metri dall'esca.
Non escludere di poter pescare anche a 7/10 metri dalla barca. La velocità di
traina è molto bassa. Il freno del mulinello va tenuto alla minima trazione,
chiuso appena solo dal cicalino, per evitare alla lenza di uscire con il solo
l'attrito dell'esca.
Lo scopo è quello di far ingoiare l’esca al pesce che non deve accorgersi della
trazione del filo. Il pesce serra è molto violento nell'attacco, delle volte
dilania l'esca senza sfiorare gli ami.
Bisogna essere preparati e molto freddi. Quando partirà la lenza, aspettare
alcuni secondi, portare la leva del mulinello sullo strike, ferrare e pompare
con una violenza inaudita.
Con attrezzature idonee è possibile portare i pesci al raffio in
pochi secondi anche se sono di svariati chilogrammi. In molte occasioni i Serra
si slamano da soli, difatti si esibiscono in una serie di salti e capriole, solo
gli esemplari più grandi saltano meno ma combattono sin dentro la barca.
Se ci sono i pesci serra il divertimento è assicurato,
specialmente se i pesci vanno in frenesia alimentare, mordono di tutto. Ne ho
presi diversi con i cefalotti, mi hanno distrutto una spigola mentre la
recuperavo.
Nella Foto: Serra
catturato da Paoletto
La pesca al pesce Serra è una delle più divertenti, bisogna però
non approfittare della sua voracità per non compiere inutili stragi. Con un solo
pesce come quello che mostra in foto Paoletto si mangia abbondantemente in 5/6
persone, un altro per la signora del piano di sotto di turno e basta cosi.
Nel prossimo articolo tratterò la
ricciola e le astuzie per catturare uno dei predatori più difficili.
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