I fondali marini
antistanti la costa di Marinella di Selinunte
( foce del fiume Belice ) sono principalmente sabbiosi o fangosi e pertanto non
particolarmente pescosi. Poche secche si possono trovare a distanza di qualche
miglio dalla costa, la Secca del Belice e la Secca Mauna sono tra
le più frequentate dai bolentinisti che le calde mattine d'estate salpano dal
piccolo porticciolo con il buio ancora padrone della notte.
La tipologia sabbiosa dei fondali ha permesso la diffusione
di una pianta primaria marina la Posidonia oceanica. Lungo una batimetria che va
dai 10 ai 45/50 metri di profondità la Posidonia oceanica ha colonizzato vaste
aree permettendo un pascolo di molte specie ittiche con un forte valore
commerciale.
A tal maniera le grosse imbarcazioni dette “Volanti” del grande porto di Sciacca
(AG), praticano lo strascico e nel tempo hanno fortemente ridotto la fauna
marina.
Il bolentinista se vuole provare delle emozioni più intense è
costretto a raggiungere zone di pesca particolarmente distanti, i cosiddetti
Banchi (Banco Graham, Banco Terribile) percorrendo distanze talora di oltre 30
miglia dal porto Selinuntino. I Banchi presentano fondali rocciosi con “cadute
di secche” che raggiungono dislivelli di profondità che vanno dai 40 a 250
metri. Queste zone risultano ancora oggi essere particolarmente pescose per il
Bolentino di altura, il Vertical and Butterfly Jigging ed altre tipologie di
pesca con inneschi e calamenti diversi, secondo le proprie esperienze personali.
E allora ci si può imbattere in prede come la Cernia di
fondale o la Cernia Bruna, il Dentice , tantissimi Occhioni, la Ricciola ed il
Pesce San Pietro di apprezzabile pezzatura. E' chiaro che queste distanze e
importanti profondità dei fondali impongono l'utilizzo di particolari e spesso
costose attrezzature.
Il supporto nautico
L'imbarcazione deve avere dei requisiti importanti da non
sottovalutare quali la stabilità, la velocità e la sicurezza in mare, requisiti
utili a contrastare le repentine variazioni di correnti e di venti che
contraddistinguono il Canale di Sicilia.
L'Attrezzatura
Le Canne ed i Mulinelli devono supportare librature di una certa
consistenza ed è evidente come i mulinelli devono essere rigorosamente elettrici
per il recupero a profondità di oltre 200 metri. Mulinelli Shimano Dendou-maru
4000 HP-A che risultano particolarmente leggeri e versatili per questo tipo di
pesca, così come abbiamo avuto degli ottimi risultati con l'uso di filo “Antares
XT Special Boat Braid 50 e 60 lbs.
I nuovi jigs Shiamano Butterfly offrono un'innovativa ed
alternativa via al classico sistema di pesca a jigging. Questi artificiali
sagomati 3D creano un'azione a spirale con movimenti laterali durante il
recupero. Il risultato finale è far scattare una immediata reazione di attacco
alla stragrande maggioranza dei pesci. E allora anche se non particolarmente
fortunati per l'ambito territoriale di pesca a nostra disposizione , le tecniche
e l'esperienza riescono comunque ad ottenere un buon pescato.
La tecnica
Riassumere in poche righe tutto quel che c'è da dire sul bolentino di profondità
è veramente impossibile. Piombature che possono variare dai 500 gr ai 2 kg, a
seconda dell' intensità della corrente.
Il terminale costituito da lenza madre in nylon da un millimetro alla quale sono
fissati i braccioli che possono essere da un minimo di 2 ad un massimo di 6.
Il collegamento viene effettuato tramite con un sistema di snodo che permette di
scaricare le torsioni.
Una parte da protagonista la prende l'amo che va scelto a
seconda delle prede insidiate, un amo molto utilizzato è quello a becco d'aquila
della misura dal 2\0 in su.
La serie F1 della Yamato e i plain shank sono molto commercializzati.
Al di sopra del terminale si è soliti utilizzare una lampada
per aumentare la possibilità di visione dell' esca alla preda. In bobina almeno
500 metri di tracciato e ovviamente mulinelli elettrici o salpabolentini.
Completa l' attrezzatura una buona canna dalle 30 alle 60 lb.
In genere si pesca scarrocciando, al massimo con un
ancora a
pallone, ma se gli scogli sono isolati e attorno vi sono grandi distese sabbiose
allora l'ancoraggio risulterà proficuo.
Nel canale di Sicilia sono molte le zone con delle vere e proprie oasi sommerse
dove la fauna si raduna, a volte sono relitti semisommersi e li è facile
l'incontro con grossi gronghi, mostele e la stessa cernia, invece ci si può
ancorare su delle “cadute” dove la batimetria cambia repentinamente e quello è
sicuramente un ambiente di caccia per molti predatori, di conseguenza se
riusciamo a trovare il momento magico riempire il pozzetto dell' imbarcazione
non sarà difficile.
Un gran “Finale” per un ottimo
inizio
Trave a sei braccioli. I bolentinisti hanno le proprie preferenze riguardo i
terminali, spesso però ci si affida ai prefinti.
Un ottimo prodotto sono i terminali della Kristal Fishing,
semplicemente un trave a sei braccioli con ami di buona fattura, con un
efficacissimo sistema di snodo.
Una caratteristica dei terminali Kristal Fishing è quella di avere gli ami posti
alle estremità di misure superiori ai quattro restanti, soprattutto perché
faccia si che le voluminose esche poste su questi ami facciano da richiamo per i
grossi predatori.
Lenza madre costituita da nylon da 1,25 mm, braccioli da un
mm gli ami posti alle estremità del 6/0 gli altri 4 misura 4/0.
Esche che fanno gola
In altre discipline alieutiche la grande varietà di esche provoca molto spesso
grandi confusioni. Nel bolentino d'altura la scelta è invece più limitata.
Ottimi sono sia il gambero che alcuni anellinidi come il bibi, ma l'esca regina
del bolentino rimane la sardina.
Viene innescata intera se la nostra intenzione è quella di
dedicarci a grosse prede (cernie e naselli), invece utilizzeremo la parte
terminale quella vicino alla coda che risulterà più resistente e compatta.
Trafitta due volte dall' amo, resiste benissimo e difficilmente si staccherà, a
meno ché non sia stata divorata dall' affamata minutaglia che si aggira sotto la
nostra imbarcazione.
A volte può essere vincente piazzare sull'amo più alto uno sgombro tagliato a
metà, esca adatta per la cernia e per i pesci di grossa taglia..
L'elettronica
Grazie ai sistemi cartografici di rilevamento delle posizioni possiamo dirigerci
verso i punti migliori successivamente ecoscandagli di alta qualità ci
agevoleranno nell' operazione di ricerca del pesce, basandoci oltre che sulla
presenza di vita ma anche sulla conformazione del fondo cercando ripide pareti,
avvallamenti o scogli isolati.
Pesca a mezz'acqua
Teniamo presente che non tutti i pesci stazionano sul fondo, alcuni come
sciabola e naselli inseguono la preda nel momento delle salpate possiamo
sentirli abboccare a mezz'acqua.
Durante le risalite cautamente conviene sostare alcuni secondi, a profondità
minori spesso possono essere catturate prede di tutto rispetto.
Per terminare, una bella foto al pescato .... a parte la
bellissima cernia!
Marcello Guadagnino
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