Come tutti gli anni, nella provincia di Roma e nel Lazio,
domenica 25 febbraio è iniziata la stagione della trota in fiume e lago. Gli
appassionati di queste zone solitamente si riversano principalmente in due
fiumi: l'Aniene e il più piccolo Velino, entrambi immersi nel
verde tra le montagne (quest'anno poco innevate) del Lazio.
Quest'anno ci siamo recati con i compagni del Gruppo pesca
Torre Maura presso Subiaco nell'alto Aniene per discendere fino a Vicovaro.
Il tratto che abbiamo scelto è di una bellezza sorprendente, che quasi non
sembra appartenere ai nostri spot abitudinari. La tipologia è quella dei
torrenti di alta montagna, con acque limpide e una distanza tra l'una e l'altra
sponda di massimo 6 metri. Questa parte dell'aniene è il paradiso degli amanti
dello spinning.
Foto 1 : Alto Aniene presso Subiaco
Per quest'anno abbiamo deciso di adottare canne corte capaci
di addentrarsi tra gli anfratti, i rovi e le piante che in molti punti hanno
decisamente il sopravvento. L'acqua limpidissima ci ha portato a non esagerare
troppo con lo spessore dei fili, cercando un compromesso ottimale (0.18
Tubertini Dragon), snobbando i monofili colorati che molti pescatori,
soprattutto al tocco decidono di adottate erroneamente. La nostra attrezzatura
era corredata infine di un vasto set di rotanti di varia dimensione,
prevalentemente Martin, Meps e Veltic. Nonostante le aspettative, proprio questi
ultimi hanno regalato le catture più interessanti, tra cui un bellissimo
salmerino di fonte.
Dopo un'ora di pesca però, avendo gia catturato le nostre 6
trote come da regolamento, abbiamo dovuto adattarci ad utilizzare rotanti
modificati a cui abbiamo tagliato due dei tre ami dell'ancorotto per non
danneggiare le trote che avremo rigettato in fiume.
Nel tratto in questione lo spinning è un'arma vincente, e
molto valida in contrapposizione all'uso di teleregolabili e dei comuni metodi
di pesca al tocco in torrente, poiché la voracità dei salmonidi più grandi
sembra prevalere con l'uso di rotanti di cospicue dimensioni.
Foto 2
Dopo molti anni però, abbiamo riscontrato che stavolta
l'amministrazione locale ha fatto il suo giusto dovere, ripopolando
cospicuamente il tratto in questione con bellissime
fario e salmerini di varia
taglia. Assieme a questi salmonidi da ripopolazione abbiamo però incontrato
numerose fario autoctone, caratterizzate da
una bellissima livrea a grandi punti rossi su sfondo giallastro, anche se tali
trote non superano purtroppo i 35 centimetri, a causa della forte pressione dei
pescatori in questi tratti.
I luoghi migliori per lo spinning nell'alto Aniene sono
spesso quelli più difficili da raggiungere, dovendo magari avventurarsi fino ad
avere l'acqua sopra le ginocchia (cosa per altro pericolosa data la fortissima
corrente). Come tutti i torrenti di montagna, la ricerca delle buche più
profonde e irraggiungibili è necessaria se non si vuole lanciare i rotanti in
punti morti. L'alternarsi di punti dove l'acqua è di dieci centimetri e quelli
in cui ci sono buche anche di tre metri è molto marcata e bisogna stare attenti
a dove si mettono i piedi per non finire nell'acqua gelata.
Foto 3 : Alto Aniene presso Subiaco
La maggior parte delle catture (in tutto più di 20 esemplari
di fario) è avvenuta presso l'affollatissimo tratto all'interno del Paese, anche
se gli esemplari più grandi sono stati catturati in tratti successivi nelle
vicinanze di Vicovaro, dove l'Aniene è immerso nei campi coltivati a ridosso dei
boschi. La bellezza di quest'ultimo tratto è forse superiore a quello
precedente, ma è decisamente più difficile e arduo, sia per raggiungerlo a piedi
attraverso i boschetti, sia per la morfologia specifica del fiume nel tratto in
questione.
E' capitato anche di vedere pescatori del posto delusi e
arrabbiati per aver trovato un'unica trota in tutto il giorno, convinti che la
colpa dovesse essere dell'amministrazione locale o di pescatori di frodo giunti
giorni prima nel tratto, ma l'errore a mio avviso è stato solamente quello di
optare per la comunissima pesca al tocco.
In tutto il tratto che abbiamo percorso avremo visto al
massimo dieci pescatori a spinning, mentre gli altri cento, duecento erano tutti
con teleregolabili da centinaia di euro. Fatto singolare è che tutte le più
belle trote, come anche le catture numerose, con mia grande allegria sono strate
proprio quelle degli amanti dello spinning, tra cui un ragazzo che mostrava
fiero la sua bellissima fario (a occhio e croce si trattava di un esemplare
oltre il chilo e cento, cosa straordinaria per il tratto).
Il tratto descritto è classificato
di categoria A. All'interno è possibile pescare con esche naturali o
artificiali, con specifici punti deputati alla sola pesca a mosca e divieto
assoluto di uso sia sull'amo sia a mo' di pasturazione della larva di mosca
carnaria o bigattino. La quantità massima di pesci per pescatore è di 4
esemplari, con riferimento alla minima misura di 20 centimetri. La popolazione è
esclusiva di trote fario con l'incontro eccezionale di qualche salmerino di
fonte.
Per l'esercizio della pesca sportiva in tutto il corso
dell'Aniene è necessaria solamente la licenza di pesca,
senza l'aggiunta di nessun permesso specifico.
Danilo Serreli
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