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Apertura Stagione Trota 2007:: Spinning nell'alto Aniene
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Testo di  Danilo Serreli
Fotografie di  Danilo Serreli
Data Pubblicazione  04/03/2007

Come tutti gli anni, nella provincia di Roma e nel Lazio, domenica 25 febbraio è iniziata la stagione della trota in fiume e lago. Gli appassionati di queste zone solitamente si riversano principalmente in due fiumi: l'Aniene e il più piccolo Velino, entrambi immersi nel verde tra le montagne (quest'anno poco innevate) del Lazio.

Quest'anno ci siamo recati con i compagni del Gruppo pesca Torre Maura presso Subiaco nell'alto Aniene per discendere fino a Vicovaro. Il tratto che abbiamo scelto è di una bellezza sorprendente, che quasi non sembra appartenere ai nostri spot abitudinari. La tipologia è quella dei torrenti di alta montagna, con acque limpide e una distanza tra l'una e l'altra sponda di massimo 6 metri. Questa parte dell'aniene è il paradiso degli amanti dello spinning.


Foto 1 : Alto Aniene presso Subiaco

Per quest'anno abbiamo deciso di adottare canne corte capaci di addentrarsi tra gli anfratti, i rovi e le piante che in molti punti hanno decisamente il sopravvento. L'acqua limpidissima ci ha portato a non esagerare troppo con lo spessore dei fili, cercando un compromesso ottimale (0.18 Tubertini Dragon), snobbando i monofili colorati che molti pescatori, soprattutto al tocco decidono di adottate erroneamente. La nostra attrezzatura era corredata infine di un vasto set di rotanti di varia dimensione, prevalentemente Martin, Meps e Veltic. Nonostante le aspettative, proprio questi ultimi hanno regalato le catture più interessanti, tra cui un bellissimo salmerino di fonte.

Dopo un'ora di pesca però, avendo gia catturato le nostre 6 trote come da regolamento, abbiamo dovuto adattarci ad utilizzare rotanti modificati a cui abbiamo tagliato due dei tre ami dell'ancorotto per non danneggiare le trote che avremo rigettato in fiume.

Nel tratto in questione lo spinning è un'arma vincente, e molto valida in contrapposizione all'uso di teleregolabili e dei comuni metodi di pesca al tocco in torrente, poiché la voracità dei salmonidi più grandi sembra prevalere con l'uso di rotanti di cospicue dimensioni.


Foto 2

Dopo molti anni però, abbiamo riscontrato che stavolta l'amministrazione locale ha fatto il suo giusto dovere, ripopolando cospicuamente il tratto in questione con bellissime fario e salmerini di varia taglia. Assieme a questi salmonidi da ripopolazione abbiamo però incontrato numerose fario autoctone, caratterizzate da una bellissima livrea a grandi punti rossi su sfondo giallastro, anche se tali trote non superano purtroppo i 35 centimetri, a causa della forte pressione dei pescatori in questi tratti.

I luoghi migliori per lo spinning nell'alto Aniene sono spesso quelli più difficili da raggiungere, dovendo magari avventurarsi fino ad avere l'acqua sopra le ginocchia (cosa per altro pericolosa data la fortissima corrente). Come tutti i torrenti di montagna, la ricerca delle buche più profonde e irraggiungibili è necessaria se non si vuole lanciare i rotanti in punti morti. L'alternarsi di punti dove l'acqua è di dieci centimetri e quelli in cui ci sono buche anche di tre metri è molto marcata e bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi per non finire nell'acqua gelata.


Foto 3 : Alto Aniene presso Subiaco

La maggior parte delle catture (in tutto più di 20 esemplari di fario) è avvenuta presso l'affollatissimo tratto all'interno del Paese, anche se gli esemplari più grandi sono stati catturati in tratti successivi nelle vicinanze di Vicovaro, dove l'Aniene è immerso nei campi coltivati a ridosso dei boschi. La bellezza di quest'ultimo tratto è forse superiore a quello precedente, ma è decisamente più difficile e arduo, sia per raggiungerlo a piedi attraverso i boschetti, sia per la morfologia specifica del fiume nel tratto in questione.

E' capitato anche di vedere pescatori del posto delusi e arrabbiati per aver trovato un'unica trota in tutto il giorno, convinti che la colpa dovesse essere dell'amministrazione locale o di pescatori di frodo giunti giorni prima nel tratto, ma l'errore a mio avviso è stato solamente quello di optare per la comunissima pesca al tocco.

In tutto il tratto che abbiamo percorso avremo visto al massimo dieci pescatori a spinning, mentre gli altri cento, duecento erano tutti con teleregolabili da centinaia di euro. Fatto singolare è che tutte le più belle trote, come anche le catture numerose, con mia grande allegria sono strate proprio quelle degli amanti dello spinning, tra cui un ragazzo che mostrava fiero la sua bellissima fario (a occhio e croce si trattava di un esemplare oltre il chilo e cento, cosa straordinaria per il tratto).

Il tratto descritto è classificato di categoria A. All'interno è possibile pescare con esche naturali o artificiali, con specifici punti deputati alla sola pesca a mosca e divieto assoluto di uso sia sull'amo sia a mo' di pasturazione della larva di mosca carnaria o bigattino. La quantità massima di pesci per pescatore è di 4 esemplari, con riferimento alla minima misura di 20 centimetri. La popolazione è esclusiva di trote fario con l'incontro eccezionale di qualche salmerino di fonte.

Per l'esercizio della pesca sportiva in tutto il corso dell'Aniene è necessaria solamente la licenza di pesca, senza l'aggiunta di nessun permesso specifico.

Danilo Serreli
 



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