Quella che vi propongo è una pesca con galleggiante
alternativa all'ultraleggera bolognese.
Lo scopo di tale tecnica è quella di adottare una pesca con
bolognese senza necessità di condizioni sia climatiche, di luogo o di
attrezzature, specifiche.
La tecnica consiste nell'utilizzare gli stessi terminali
della pesca a bolognese, utilizzando però un sistema all'inglese con piombo
scorrevole e galleggiante a penna scorrevole. L'attrezzatura necessaria per
praticare questa tecnica e' molto semplice e non necessariamente specifica.
Sarà sufficiente una canna con azione semi parabolica con
grammatura variabile 3-15 gr, a partire da una lunghezza minima di 3mt. Un
mulinello con bobina 1000, possibilmente a doppia frizione. La doppia frizione
vi consentirà di tarare il minimo in base al carico di rottura del terminale,
potendo in qualsiasi momento allentare la presa nel caso di pesciolini molto
combattivi. Il monofilo caricato su bobina, potrà variare tra il 14 ed il 16.
Il terminale sarà composto dal solito monofilo 0.10-0.12 di
mt 2 (o comunque non superiore a due terzi della lunghezza della canna) con
scalata di pallini, per una grammatura totale di circa 1 gr
Il galleggiante dovrà essere di tipo scorrevole 3 gr, non
piombato, possibilmente a penna.
Il piombo principale dovrà essere di tipo a scorrimento
intercambiabile, in questo modo non verrà intaccata la lenza madre in nessun
modo ed avrete la possibilità di intercambiare il piombo in base alle condizioni
del mare e all'entrata in pesca desiderata.
Il piombo dovrà avere un peso variabile tra 1.90 ed
2.25 gr
Il terminale sarà congiunto alla lenza madre, possibilmente
utilizzando un "nodo di sangue" oppure una piccolissima girella, da considerare
in fase di taratura del galleggiante.
Per lo stopper da collocare sulla lenza madre, sarà
sufficiente uno in gomma oppure in cotone.
Per gli ami è un capitolo a parte, ma visto che si parla di
leggerezza, si punta ai grandi predatori, quali Spigola, Orata o Sarago, di
conseguenza, l'amo sarà mediamente uno del n°14. Io in particolare mi trovo
benissimo con i Gamakatsu LS-2210B N°18, LS-2230N N°14 ed i Tecno2000 JHT 518
Tanago N°16.
Il risultato sarà quindi questo
La tecnica torna utilissima in caso di mare non molto mosso e
fondale di 5-6 mt
Anche praticandola su fondali bassi, la tecnica non ha nulla
da invidiare alla bolognese. E' possibile insidiare le prede a maggiore
profondità ed a varie distanze dalla banchina. Utilizzando un terminale "libero"
di circa 1.5 mt è possibile praticare una pesca a "semifondo" (io la chiamo
struscio) amatissima dalle grosse mormore e comunque dai grossi e diffidenti
predatori
Ad oggi è la tecnica che mi ha dato maggiori frutti e
risultati, ho potuto provarla e praticarla sia in acque piatte e poco profonde,
sia con mare grosso e profondo, in pratica conserva la dinamicità massima del
galleggiante scorrevole, senza nulla togliere alla necessaria leggerezza e
naturalità che il terminale deve avere in acqua.
La presentazione dell'esca e l'affondamento della stessa,
restano naturali e la possibilità di poter utilizzare una canna corta, o pescare
fuori banchina oltre i 20 mt, non possono che porre questa tecnica in un posto
in prima fila in fatto di dinamicità.
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