Le coste
Italiane, sopratutto quelle Tirreniche ed Adriatiche, sono per lo più
caratterizzate dall'essere poco profonde, cosa che rende difficile
l'applicazione di molte tecniche di pesca, sopratutto lo Spinning.
In questo articolo cercherò di illustrare le tecniche di
spinning più prolifere per trasformare queste zone di basso fondale, in
formidabili hot-spot che nulla hanno a che invidiare alle più rinomate coste
tipo quelle della Sardegna, Calabria e Isole varie, ove i litorali hanno ben
altre profondità.
Si può partire da un assunto
errato, il cercare le prede verso il largo ed in acque più profonde!
Infatti, più si va verso il largo e maggiore è lo spazio dove
i pesci possono trovarsi, cosa che rende più difficile ed improbabile la loro
cattura, fatto dovuto anche a causa della maggiore facilità che i pesci foraggio
hanno di sparpagliarsi.
Le coste rocciose basse
invece, sono delle vere e proprie trappole per i pesci foraggio, i quali vi si
inoltrano risalendo verso riva e rimanendovi bloccati quando sono inseguiti da
un predatore, oppure vi stazionano sempre in risalita per cibarsi in prossimità
di tramonto e alba.
Per ottimizzare l'azione di spinning è
necessario individuare dapprima, i piccoli canaletti e rivoli che naturalmente
sono presenti tra gli scogli spesso affioranti e cercare le nostre prede tra
questi canaletti di deflusso delle onde che giungono a riva ed in prossimità
degli scogli che formano delle piccole barriere naturali.
Infatti avremo due tipi di possibilità di incontro con le
prede:
-
Spigole, Serra
e Barracuda che inseguono fino a riva i pesci foraggio entrando nei canaletti
-
Spigole in
agguato dietro gli scogli bassi in attesa del pesce foraggio
L'azione di pesca generalmente si fa
dai 20 centimetri al metro di acqua, con marea alta, sia in montante che calante
e scegliendo i giorni che presentano i picchi di marea più significativi. In
genere basta essere sul posto un ora prima dell'alba o del tramonto e protrarre
l'azione di pesca ad un ora dopo.
In queste condizioni il vero problema è la scelta
dell'artificiale e di come farlo agire senza determinare incagli.
E' necessario usare artificiali dai sette ai nove
centimetri, esclusivamente floating, io prediligo le
colorazioni naturali, ma buona resa la si ha anche con colorazioni
più vistose.
Si eseguono lanci non necessariamente troppo lunghi cercando
di far passare i minnows proprio tra i canali su citati ed in prossimità degli
scogli affioranti o comunque dove si notano correnti di reflusso delle acque.
È produttivo imprimere all'artificiale un moto a risalire,
con piccoli passi avanti e piccole pause a velocità moderata, come un pesce
foraggio che spilucca, procede un po', poi si ferma e riparte cercando cibo.
Il minnows deve seguire l'acqua e non procedere in un moto
incoerente con le piccole correnti del mare. Sopratutto allentare un po' il
recupero quando la corrente si oppone più forte al minnows ed accelerare un po'
il recupero quando questa rallenta.
Riuscendo ad applicare queste semplici regole, le sorprese
saranno evidenti, sia in termini di catture che di dimensione, rendendo la
nostra piccola e bassa scogliera un vero hot-spot dove trascorrere momenti
esaltanti e vivere emozioni degne di mari più pescosi.
Nei prossimi articoli illustrerò in modo più approfondito
alcuni aspetti, come lo stato dell'acqua ed i minnows.
Giorgio Del Sole
Spigola di 4 kg - Lunghezza 70 cm - Sesso femmina
Artificiale usato: Anguilla Phirana - Lunghezza 16 cm - Colore naturale
In bobina, filo trecciato, diametro 0.06 mm
Cattura effettuata in località Anzio, intorno alle 22.30
Condi Meteo-Marine: mare poco mosso, vento da scirocco
|