Una delle tecniche poco usate per motivi spesso di
diffidenza, e la “ Pesca con Bolognese dalla riva”, questa tecnica e
molto redditizia se fatta con l'attrezzatura giusta e nelle ore giuste.
Spiaggetta tipica in cui si può praticare questa
tecnica
Come si può immaginare sulla spiaggia, che sia essa sabbiosa
o rocciosa, durante le ore notturne si vanno a rifugiare, piccoli pesci,
molluschi, invertebrati, etc.
Ora vi domando: è possibile che dove c'è del cibo cosi
prelibato e facile da catturare non si aggiri uno dei più spietati predatori dei
nostri mari e cioè la famigerata Spigola?
No non è possibile! Infatti la riva diventa uno dei territori
di caccia più battuto dalla spigola sia nelle ore notturne che all'alba.
La tecnica che ora vi illustrerò è tra le più efficaci e praticabili per la
semplicità della montatura, e la leggerezza della stessa.
Come attrezzatura una Bolognese da 5 mt con
azione parabolica, un galleggiane che può variare dallo 0.30 ad 1.50 gr a
seconda del vento e delle correnti. Il terminale deve essere lungo a seconda
della profondità che si va a misurare, ami del 18 per bigattino, esca bigattino
o arenicola.
Adesso andiamo a vedere nello specifico come insidiare
la nostra preda
Vi sarà capitato spesso di recarvi su qualche spiaggia nelle prime ore
dell'alba, e vedere a riva branchi di pesciolini che scappano all'impazzata
saltando fuori dall'acqua.
Il problema che si pone però è come cercare di insidiare la
spigola in acque cosi basse (si parla di profondità dai 60 cm ai 150 cm), con
un'esca che sembri quanto più possibile naturale e libera da fili o piombi.
Ecco il tipo di attrezzatura da usare e il tipo di
montatura
Galleggiante piombato senza asta (modello costruito
artigianalmente
Galleggiante piombato senza asta
Esempio di ami per bigattino
Filo per terminale
Per poter praticare una pesca con galleggianti cosi leggeri,
dovremmo usare una canna da bolognese non troppo rigida, diciamo con un azione
semi-parabolica, cioè morbida verso la punta, per poter permettere al
galleggiante di poter viaggiare grazie alla spinta del cimino.
La scelta del filo in bobina è sicuramente
determinante, sia per la resistenza e sia per il diametro che deve essere non
troppo grande, ma molto resistente ed elastico. Ecco perché io mi sono orientato
verso uno 0.14 del tipo Gorilla, molto resistente.
Come potete osservare dallo schema, il galleggiante viene
fissato da due pollini di piombo, che non stringeremo troppo sulla lenza madre,
per permettere di regolare l'altezza durante la fase di pesca senza segnare il
filo.
Come realizzare la lenza proposta
Il terminale viene legato alla lenza madre tramite una doppia
asola, onde evitare un montaggio di una girellina che anche se minuscola,
renderebbe la funzione del terminale anomala, trattandosi di terminali corti, e
liberi di svolazzare nelle onde e nelle correnti di riva. La lunghezza del
terminale sarà per la quasi totalità della profondità.
Per quanto riguarda l'esca, possiamo usare sia
il bigattino che l'esca rossa, (arenicola) in quanto entrambe sono efficacissime
per la pesca alla spigola.
In fine voglio ricordare l'importanza della
pasturazione, se peschiamo con il bigattino, è fondamentale fiondare una
piccola quantità di larve sopra il galleggiante, facendo ovviamente attenzione
alle correnti trasversali.
Claudio Iavarone
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