Il barracuda mediterraneo è un pesce della famiglia degli
Sfirenidi
(che conta altri esemplari abbastanza simili) con il corpo allungato, il dorso
bruno scuro e il ventre bianco. Sui fianchi compaiono le caratteristiche bande
verticali, più scure, che si stagliano in bella mostra. La testa è allungata con
la mandibola inferiore più lunga di quella superiore; i denti sono sottili e
molto penetranti adatti ad afferrare e stritolare le prede - la sua dieta è
composta quasi esclusivamente di altri pesci.
Fino a una decina d'anni fa questa
specie era praticamente sconosciuta sia ai pescatori professionisti che a quelli
sportivi e la sua cattura era considerata rara ed occasionale. Poi a causa
dell'effetto tropicalizzazione del mediterraneo cominciarono le prime isolate
catture mentre giungevano, da più parti, notizie di avvistamenti sempre più
frequenti. Negli anni seguenti il barracuda mediterraneo ha aumentato la sua
diffusione e in poco tempo ha surclassato la spigola nella classifica delle
prede più catturate dagli amanti dello spinning. Al momento è possibile trovarlo
in quasi tutti i mari della penisola, compreso il mar Ligure. Comunque gli hot spot continuano a rimanere
la Sardegna e la Corsica.
Il barracuda mediterraneo è più
piccolo del "cugino" tropicale, in tutti i casi può raggiungere dimensioni
notevoli: barracuda di 10 Kg lunghi 1 metro
non sono una rarità.
Tuttavia, il peso medio è compreso tra 1 e 3
Kg.
Il barracuda è un predatore molto aggressivo che caccia spesso in branco.
La sua aggressività e la competizione alimentare lo spingono spesso ad attaccare
le esche artificiali, rendendolo un ottimo "cliente" per gli amanti dello spinning.
Le carni sono buone e si presta ad essere cucinato in vari modi.
Il periodo
migliore per pescare i
barracuda a spinning è l'autunno.
I mesi che sono più adatti a questo tipo di pesca sono infatti settembre, ottobre e novembre. Alcune catture
però sono state conseguite anche in altri periodi dell'anno, come la
primavera e l'estate (nelle zone non frequentate dai bagnanti!).
La sua presenza sottocosta nel periodo invernale è subordinata alla temperatura delle acque e quindi all'andamento della stagione autunnale. Nelle annate più calde alcune catture sono state conseguite anche a gennaio, ma normalmente a dicembre i barracuda tendono a scomparire dal sottocosta.
I posti migliori dove poter praticare la pesca del barracuda sono (in ordine di preferenza):
La pesca può essere condotta in qualunque ora della giornata ma l'alba e soprattutto il tramonto sono i momenti migliori. Alcune catture sono avvenute anche in piena notte: in questi casi sono da preferire serate di luna piena o zone illuminate (ad
esempio nei porti).
I barracuda al contrario delle spigole sembrano preferire le acque calme e chiare per i loro attacchi.
In questi casi conviene predisporre la battuta di pesca alle prime luci dell'alba o al tramonto.
Diversamente dalla spigola il barracuda non sembra essere sensibile alle maree.
Canna
L'attrezzo ideale è una canna robusta da spinning (specifica da mare)
sui 3 metri di lunghezza e potenza di lancio 15-40 grammi (o anche leggermente di
più).
Le canne telescopiche sono più comode, ma quelle a due pezzi risultano più adatte a
questo tipo di pesca.
Esistono ottime canne da spinning in commercio che soddisfano questi requisiti.
Marche che producono attrezzi da mare veramente di qualità sono per esempio
la Shimano e la Milo (chiaramente non solo queste).
Una canna che ha un buon rapporto qualità prezzo è la Shimano Nexave spinning.
Personalmente uso la Hypron lure XS lunga 3 metri con potenza di lancio 40/80
grammi
(forse un pò eccessiva per questo tipo di pesca).
Anche una canna generica può essere utilizzata allo scopo, sempre che sia robusta
e abbastanza rigida.
La rigidità del cimino è un fattore importante, utile a ferrare il
pesce e a contrastare la fuga dello stesso. Questa ultima proprietà è molto
importante visto che il barracuda va "forzato" abbastanza durante il recupero,
cercando di non concedere troppo filo.
Mulinello
Il mulinello dovrà essere piuttosto robusto e di dimensioni abbastanza generose
in modo da poter contenere almeno 200 metri di buon monofilo (nylon) dello 0.28.
La mia preferenza cade su mulinelli non troppo piccoli che se anche pesano un
pochino di più non "stressano" troppo il filo. Per questo motivo alle volte mi
oriento su mulinelli specifici per il surf-casting leggero. Alcuni nomi di
mulinelli che possono essere adatti allo scopo sono: AS 3 F Abu garcia, Super Aero 4000 F
shimano, Figter 4000 Lineaeffe. In tutti i casi non mi soffermerei troppo sul mulinello.
L'artificiale va recuperato molto lentamente e il pesce va forzato abbastanza, senza
concedere troppo filo: quindi anche avere una buona frizione non e' essenziale.
Monofilo
In bobina la misura adatta è uno 0.25, massimo uno 0.28. Questo è un buon compromesso
per lanciare senza problemi e avere un discreto margine di sicurezza nel recupero.
In teoria potrebbe bastare meno (per esempio uno 0.20) viste le dimensioni non esagerate
di questi pesci, ma questa misura ci mette abbastanza al sicuro anche da eventuali scogli
taglienti.
Alcuni preferiscono utilizzare i trecciati in fibra, tipo lo Spectra o Dynema che
rendono il lancio dell'artificiale più agevole e sono più rigidi.
I trecciati sono sicuramente ottimi per lo spinning, ma penso che un buon nylon sia
più che sufficiente allo scopo.
Finale
I denti del barracuda sono molto taglienti anche se non molto ravvicinati.
In tutti i casi può capitare che il barracuda riesca, se questo viene a
contatto con i denti, a tagliare il filo (mi è già capitato più volte).
Una soluzione, che però molto probabilmente limita il numero di attacchi,
è quella di inserire il cavetto di acciaio prima dell'artificiale.
Altra possibilità è quella di usare artificiali abbastanza
grandi (12-14 cm), in modo tale che il monofilo non possa venire a contatto con i denti.
Forse il giusto compromesso è quello di usare degli artificiali sui 10 cm
e legare uno spezzone di filo dello 0.50 (lungo mezzo metro) direttamente al filo
in bobina.
La scelta dell'artificiale è forse la cosa
più critica.
Il rischio è quello di averne molti a disposizione, dopo avere speso un sacco di soldi,
e non sapere quale usare.
In linea di massima il consiglio è quello di cambiare spesso e quando si sente una
tocca insistere, forse è quello buono.
Il problema è che non esistono degli artificiali "universali" che vanno bene in
qualunque luogo e in qualunque momento. A secondo del posto, delle condizioni di
visibilità,
dell'ora, della tipologia di prede cacciate in quel momento dal barracuda le cose possono cambiare.
Altro consiglio è quello di usare artificiali "credibili" (muggine, sgombro) in condizione
di luce buona e acque chiare, colori "improbabili" (giallo, verde, rosso, ...) con acque torbide o
all'alba e tramonto. In tutti i casi il maggior numero di "strike" li ho avuti al tramonto
(quasi totalmente al buio) con artificiali di colore giallo e/o verde e/o arancione.
In condizione di poca luce si comportano molto bene i minnow gialli e verdi striati di nero
(per esempio il Rapala colore FT, vedi foto).
Per ciò che concerne la tipologia di artificiali da usare mi orienterei decisamente sui
minnow
tradizionali (cioè quelli con paletta, non "walking the dog").
I minnow tradizionali sono gli artificiali che danno più garanzie, in particolare i "floating" visto che il barracuda molto spesso attacca
la sua preda quasi a galla. Scarterei altri tipi di artificiali come poppers e cucchiaini che sono
molto meno efficaci (diversi "spinners" amanti dei poppers li propongono anche per i barracuda;
personalmente ci credo poco visto che, pur usandoli spesso, non sono mai riuscito a prenderne
uno).
Come marche mi sono sempre orientato su quelle migliori sul mercato, anche se adesso quasi tutti
gli artificiali funzionano bene. Per chi non vuole sbagliarsi comunque acquistare un Rapala, o uno Yo zuri
è una garanzia. Anche gli artificiali prodotti dalle piccole ditte vanno
benissimo a patto di riuscire a trovare modelli sui 10-14 cm.
Personalmente di artificiali ne ho usati parecchi ma quelli che mi hanno
"ripagato"
di più sono stati i Rapala Long Cast 12 cm (FT e RH con acque torbide o al tramonto,
e MU e SPM in tutti gli altri casi).
Altri artificiali con cui mi trovo molto bene sono i Rapala Husky Jerk Saltwater, anche di 14 cm.
Il colore che mi ha dato più soddisfazioni, appena prima del tramonto, è il SSBMU.
Della Yo zuri uso molto spesso i Delta Sword e i Crystal Minnow delle misure più grandi.
Funzionano bene anche se sono più affondanti dei loro "cugini" Rapala. Mi trovo molto bene
con le colorazioni argentee (per esempio la mitica "acciughina" argento-blu o argento-verde) e con
le colorazioni tendenti al giallo. Funziona bene anche il testa-rossa.
Altri artificiali che mi hanno dato delle belle soddisfazioni con i barracuda
sono i Finto floating (vedere
http://utenti.lycos.it/fishingline/Artificiali.html ) di 11 cm,
in particolare quelli snodati (Jointed minnow); ma funziona altrettanto bene
il minnow tradizionale.
In questo caso si sono comportati bene i colori blu argentato e fluo quando è quasi buio.
Va sicuramente menzionato il cefalo prodotto da una piccola ditta locale di Imperia (Simil) che
non ha eguali con acque chiare durante condizioni di visibilità ottime. L'artificiale, costruito
interamente a mano, si muove esattamente come un cefalo reale e per questo motivo risulta essere
molto adescante.
Una volta giunti sul luogo di pesca, preferibilmente vicino a un porto
oppure dentro (ove permesso), sceglieremo una zona con acqua abbastanza profonda.
Cinque o sei lanci sono sufficienti, poi se non si scorge nessun segnale di presenza dei barracuda
si cambia posto spostandoci di una decina di metri.
Bisogna prestare molta attenzione ai segnali; i barracuda di solito cacciano a branchi e per
questo motivo sono facilmente avvistabili. Piccoli pesci che scappano terrorizzati, gabbiani
che volteggiano nell'aria, vere e proprie mangianze sono tutti segni inequivocabili della presenza
di predatori. Altra regola importante è quella di cambiare spesso l'artificiale. Personalmente dopo
una trentina di lanci senza successo effettuo il cambio.
Il recupero
dell'artificiale va condotto molto lentamente. E' meglio fermarsi spesso e
ogni tanto imprimere accelerazioni brusche per poi continuare con un recupero
molto lento. Mi è
capitato più volte di ferrare un barracuda quando l'artificiale era già fermo da
alcuni secondi. Il barracuda è un animale molto aggressivo ma al tempo stesso
curioso, alle volte si avvicina all'artificiale e gli impartisce leggere tocche,
senza però attaccarlo. Per questo motivo conviene variare spesso la
velocità di recupero e fermarsi.
Questo comportamento "strano" dell'artificiale molto probabilmente lo irrita e
lo incita ad attaccare.
Una volta
ferrato il barracuda (è sempre meglio ferrare con energia non appena si avverte
qualcosa, visto la durezza dell'apparato boccale di questo pesce) inizia la
parte difficile. Il
barracuda non è un pesce che tira tantissimo, ma è molto imprevedibile.
Capita spesso che il nostro "amico" segua l'artificiale e poi all'ultimo momento
(vicino alla scogliera o alla banchina) si giri di scatto per ripartire verso il
largo. Questa è la situazione più pericolosa e se non si tenta di contrastarlo
il rischio di perderlo è molto elevato. Quindi il consiglio è quello (se siamo
sicuri che si tratta di un barracuda) di serrare quasi al massimo la frizione,
recuperare velocissimo se il barracuda viene verso di noi (per evitare di
lasciare in bando il filo) e soprattutto contrastare con energia (attrezzatura
permettendo) la virata finale.
Il consiglio è quello di non stancarlo con la
frizione (so che la cosa potrebbe non essere intuitiva); se prende filo, se
riesce a girarsi e soprattutto se inizia a compiere salti acrobatici fuori
dall'acqua aumenta le sue probabilità di scappare.
Dalle mie parti vige un detto che rende bene l'idea:
"se hai un barracuda in canna tienilo poco in acqua".
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Credo che senza il nostro amico barracuda molti degli "spinners" che conosco avrebbero
cambiato tecnica già da un pò. La sua presenza costante e in taluni casi massiccia
e la relativa facilità di cattura hanno spinto molti pescatori a privilegiare la ricerca
di questo predatore trascurando spesso la più lunatica spigola.
In alcuni casi le due specie coabitano nello stesso habitat, anche se la spigola ama acque
più basse rispetto al barracuda e solitamente, diversamente dagli Sfirenidi, "attacca"
con acque torbide.
Questo spiega perché alcuni "spinners" della mia zona, che ricercano prevalentemente la spigola,
non hanno mai catturato un barracuda, mentre altri "spinners" che invece si dedicano assiduamente
ai barracuda si lamentano della "scomparsa" delle spigole.
E' da valutare (lasciamo l'onere agli studiosi) se la presenza dei barracuda
ha ridotto la presenza della "regina" dalle nostre coste.
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Una questione abbastanza dibattuta (al pari quasi di introdurre o meno il cavetto di acciaio)
è quella di usare o meno una girella tra monofilo madre e artificiale.
Aggiungere la girella rende le operazioni di cambio dell'artificiale più semplici ma a
detta di alcuni limita, o rende meno naturale, il nuoto del minnow facendolo diventare meno adescante.
Personalmente uso delle girelle adatte allo spinning (prodotte dalla Rapala), che sono leggere e non
"strozzano" l'anello dell'artificiale. Tuttavia non saprei dire se è la soluzione migliore. Alcuni
miei amici eseguono direttamente il nodo Improved Clinch
(prossimamente nella sezione nodi) sull'artificiale preferendolo al
nodo Rapala (prossimamente nella sezione nodi),
sponsorizzato dall'omonima ditta. Vi posso assicurare che così facendo di barracuda ne
prendono molti più di me ...
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