La pesca del
Pesce Spada è sicuramente la più affascinante, sia per il metodo di
pesca, che per le dimensioni del pesce stesso.
Un Pesce spada salta fuori dall’acqua mostrando fiero
il suo lungo rostro
Pesce che può superare i 200 Kg e più anche se con la
riduzione degli stock ittici è sempre più difficile pescare esemplari di tali
dimensioni.
Il pesce spada (Xiphias gladius)
può superare i 5 metri di lunghezza, il suo corpo è privo di squame, ha pinne
dorsali e anali duplici e il peduncolo caudale fortemente carenato, muso
slanciato, sottile, puntuto a forma di spada, ovvero il rostro. Si avvicina alla
costa nei periodi prossimi all’estate per la
riproduzione, diversi pescatori aspettano l’arrivo con ansia per andare a caccia
di questo magnifico pesce che è stato fino ad oggi e speriamo continuerà ad
essere una grande risorsa dei nostri mari.
La pesca al pesce spada è stata praticata con due sistemi di
pesca in particolare: le spadare e i palamiti galleggianti.
Imbarcazione in navigazione per la “cala” del palamito
Le spadare ormai
bandite per la non selettivitità della pesca, sono un tipo di rete pelagica
derivante di cui esistono diverse "versioni", comunque vietate, usate dai
pescatori del Mediterraneo. Si tratta di reti che vanno alla deriva in alto
mare, spesso in acque internazionali e non catturano solo il pesce spada, come
suggerirebbe il nome, ma spaziano dalla sardina alla balena.
La rete alla deriva, infatti, non è tesa e gli animali che
nuotano nei pressi generano correnti che "attirano" la rete che fatalmente
intrappola tutto quel che si sposta nelle sue vicinanze.
Per questo motivo le spadare sono state chiamate "muri della
morte".
|
|
Palamito per la pesca al pesce spada e sua preparazione |
L’altra tecnica di pesca, i
palamiti galleggianti, viene tutt’oggi praticata con ottimi
risultati, attrezzo di pesca fortemente selettivo, utilizzato soprattutto nelle
regioni del Sud Italia, ove la pesca allo spada è più esercitata. In Sicilia,
infatti, sono presenti i maggiori stock di pesce.
Struttura di un palamito galleggiante
Il palangaro può
essere paragonato ad un lunghissimo bolentino armato con molti ami. Tale
attrezzo da pesca consiste, difatti, di un lungo cavo principale (“trave” o
“lenza madre”), realizzato con nylon.
Alla lenza madre delle dimensioni di 140/160 mm sono legati
ad intervalli regolari di circa 25/30 metri dei braccioli costituiti anch’essi
da nylon delle dimensioni di 100 mm.
Cattura di un’esemplare di spada nelle acque Siciliane
La lunghezza dei braccioli può variare dai 5 ai 10 metri.
Alla lenza madre verranno legati dei galleggianti per permettere al palamito di
disporsi in superficie facendo affondare soltanto i braccioli a cui verranno
legati ami d’acciaio molto robusti.
La migliore esca
per il pesce spada è rappresentata dallo sgombro, ma anche l’alaccia
presenta ottime possibilità di cattura.
Esemplari di pesce spada ed un tonno alletterato
pescati con il palamito
Il palamito viene calato la notte e salpato al mattino, ore
di caccia del pesce. Vengono calati dai 1000 ai 10.000 ami, ovviamente
all’aumentare degli ami aumentano le possibilità di cattura.
Marcello Guadagnino
|