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Pesca della Trota Lacustre a Molveno
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Testo di  Filippo Ricca
Fotografie di  Filippo Ricca
Data Pubblicazione  19/01/2004
 • Caratteristiche del Pesce
 • Dove
 • Tecnica, Azione e Periodo di Pesca
 • Attrezzatura
 • Canna
 • Mulinello
 • Montatura
 • Finale
 • Innesco
 • Note e Suggerimenti
CARATTERISTICHE  DEL  PESCE

La trota lacustre, che raggiunge le massime dimensioni fra tutti i salmonidi delle nostre acque interne, è molto simile alla più comune trota iridea (quella che comunemente si trova sui banchi del pescivendolo). Si distingue da quest'ultima perché ha un corpo più allungato e la dentatura è più sviluppata. Altra caratteristica che la distingue è la livrea: il dorso è grigiastro, con sfumature azzurre mentre i fianchi sono argentei; qua e là compaiono punteggiature nere a forma di X, sparse sul dorso, sui fianchi e sulle pinne (vedi foto). Solitamente non vive in branco, è d'indole solitaria. Non si avvicina quasi mai alla riva e difficilmente sale in superficie. E' abbastanza diffusa nei laghi prealpini dell'Italia del Nord.


DOVE

Il lago di Molveno è giudicato da molti come il più bello del trentino.
E' incorniciato da splendidi monti ricchi di faggi ed abeti e dall'abitato dell'omonima cittadina (vedi foto). Il lago ha una estensione di circa 3.3 kmq con lunghezza di circa 4 km e larghezza di 1.5 km.
Inoltre è molto profondo e per questo motivo non ghiaccia anche se solitamente la temperatura in inverno scende di diversi gradi sotto lo zero. La profondità media è di circa 49.3 metri e la massima raggiunge misura 123 metri.

Dal punto di vista alieutico il lago, che dista circa 50 km da Trento, è molto interessante anche se non di facile accesso. L'altezza delle acque è variabile a causa di una centrale idroelettrica che effettua ingenti prelievi e le rive sono in diversi punti molto scoscese.
Si alternano qua e là delle spiaggette molto pittoresche e adatte ad ogni tecnica di pesca, spesso prese d'assalto dai vari pescatori locali.

Per poter pescare nel lago di Molveno occorre avere il permesso nazionale acque interne più un apposito permesso giornaliero rilasciato dall'associazione che gestisce le acque del comprensorio.
Questo permesso, dal costo di 8 euro, è in vendita presso diversi esercizi commerciali (uno tra questi, è il giornalaio-tabacchino che si trova vicino alla chiesa).

Le specie presenti sono diverse: la trota lacustre, il salmerino, il persico reale, la carpa, la tinca e il luccio.


TECNICA, AZIONE E PERIODO DI PESCA

Nel mese di gennaio le grosse trote lacustri "cacciano" quasi completamente a galla e per questo motivo sono facilmente insidiabili con diverse tecniche. Due fra queste, molto praticate, sono lo spinning con pesanti rotanti o ondulanti e il "morto manovrato con bombarda" (tecnica mutuata dalla pesca alla trota in laghetto).
In quest'articolo prenderemo in considerazione la tecnica della pesca con la bombarda.
In entrambi i casi l'azione di pesca è la stessa. Occorre fare alcuni lanci, il più lontano possibile dalla riva, recuperare molto lentamente e poi se non si avverte nessuna tocca spostarsi di alcuni metri.
Nei primi giorni dell'anno, questo tipo di pesca itinerante risulta essere molto redditizia a patto di saper resistere al freddo e alla fatica.
Il terreno su cui viene effettuata l'azione di pesca è molto dissestato e le temperature, generalmente in questo periodo, sono quasi polari (a gennaio si può arrivare anche a -10 gradi).


ATTREZZATURA

CANNA
L'attrezzo ideale è una canna robusta da bombarda sui 4 mt di lunghezza (meglio 4.5 metri) e potenza di lancio 20-40 gr. Esistono ottime canne in commercio che soddisfano questi requisiti.
Una fra tutte, con un buon rapporto qualità prezzo (circa 70 euro), è la Shimano TR GT.

MULINELLO
Non vi sono prescrizioni precise sul mulinello. Il mulinello dovrà essere in grado di contenere almeno 100 metri di buon monofilo (nylon) dello 0.20.
La mia preferenza cade su mulinelli non troppo piccoli che se anche pesano un pochino di più non "stressano" troppo il filo. Si è rilevato ottimo allo scopo il nuovo Super Aero 4000 F della Shimano.
Anche mulinelli di altre marche e più economici possono essere adatti allo scopo.

MONTATURA
La montatura è molto semplice. Direttamente sul filo madre va inserita una bombarda da 25 grammi (max 30) con galleggiabilità 4. All'estremo della lenza madre si aggiunge un salvanodo e si lega una girella tripla (meglio se a barilotto). Alla girella verrà collegato il finale (vedi disegno).

FINALE
Il finale è costituito da uno spezzone di monofilo dello 0.16 (meglio se fluorcarbon) della lunghezza di 1.5-2 metri al quale andrà collegata una piccola girella.
La girella ha lo scopo (vedi la sezione innesco) di collegare l'amo ad occhiello (modello Aberdeen del numero 4) o l'ancoretta al finale.


INNESCO

L'innesco del pesce esca è un pò elaborato e possiamo aiutarci con l'apposito ago (quello a linguetta, adatto a innescare i pesci morti.
Vedi ad esempio: http://www.pianetapesca.it/bdp/15992_Ago_da_Innesco_a_Linguetta.html occorrerà introdurre la piccola girella (quella che termina il finale) all'interno del pesce, partendo dalla bocca e facendola fuoriuscire dall'ano. A quest'ultima si attaccherà l'amo ad occhiello oppure l'ancoretta.
Dopo avere eseguito questa operazione occorrerà posizionare la girella e il gambo dell'amo (o ancoretta) all'interno del pesce, lasciando la punta (o le punte) ben scoperta.
Per verificare se l'innesco è stato eseguito correttamente occorrerà effettuare una prova. Immergendo il complesso pescante in acqua e imprimendo uno spostamento della canna parallelo al terreno il pesce esca dovrebbe ruotare sul proprio asse.
Sarà proprio questa rotazione a stimolare l'aggressività della trota lacustre.


NOTE

Un capiente zainetto dove stivare la minuteria e mettere le trote completerà il nostro abbigliamento.
 



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