Da qualche anno
è esplosa la passione dello Spinning in mare.
Le riviste di settore pubblicizzano a più non posso questo tipo
di pesca ed è sempre più facile avvistare sui moli, e soprattutto vicino
alle foci, strani personaggi che si aggirano furtivi con corte canne da lancio.
Questi personaggi sono quelli che sono stati contagiati dal
"virus" dello spinning.
Qualche anno fa il fatto di presentarsi al mare con un artificiale
veniva considerato dagli altri pescatori con estrema ilarità. Oggigiorno non è
più così: il numero di persone che praticano lo
spinning è notevolmente cresciuto, andando in taluni casi a superare
il numero dei pescatori tradizionali.
Vediamo in queste poche righe di capire i motivi che hanno portato a
questo fenomeno cercando di analizzare pregi e difetti di questa nuova tecnica.
La crescita esponenziale degli amanti dello spinning,
che si sta avendo, farebbe pensare ad una tecnica semplice, redditizia e poco
costosa: non è così. I motivi di questa tendenza sono forse da ricercare nell'enorme
pubblicità cui è soggetto lo spinning (motivi chiaramente commerciali), ad un fatto di moda e non ultimo
al fatto che è una tecnica che (almeno in linea teorica) potrebbe far
"incocciare" nella grossa preda.
Lo spinning generalmente non
è una tecnica redditizia ed è prona a
molti capotti. Inoltre per eseguirla in modo corretto bisogna mettere in
conto di fare molti lanci e spostarsi molto, talune volte anche su terreni
dissestati e scomodi; vedi moli, dighe frangiflutti, foci, etc.
Quindi non è adatta a chi ama vedere molte tocche o a chi ama la tranquillità.
Inoltre è una pesca costosa: il filo
del mulinello va cambiato molto spesso e deve essere di buona qualità,
i mulinelli e le canne sono molto sollecitati e quindi usurabili, inoltre gli
artificiali costano molto cari (solitamente più di 10 euro l'uno).
Perdere un artificiale, soprattutto le prime volte che si pratica questa
tecnica, è cosa non difficile, visto che questo tipo di pesca
si svolge su fondali misti facendo passare l'artificiale rasente agli scogli.
Lo spinning non
è una tecnica semplice e va praticato con costanza.
Chi pensa che basti scegliere
un artificiale e recuperare per prendere i pesci si sbaglia di grosso. La
scelta dell'artificiale (marca, tipo, dimensione e colore) è molto critica. Capire
quale è l'artificiale giusto a secondo della specie insidiata, del luogo e
del momento è cosa difficile anche per i più esperti. Esistono
delle indicazioni generali, ma le cose variano da caso in caso. Anche la
strategia di cambiare molto spesso l'artificiale non sempre è quella che
paga.
Inoltre ogni artificiale va recuperato in modo diverso. Esistono i
minnow
che vanno recuperati lentamente e quelli velocemente. Poi ci sono i
poppers
che vanno recuperati a canna bassa in modo velocissimo; inoltre
altre tipologie di
artificiali vanno recuperati "walking the dog" per non parlare degli
artificiali che devono essere recuperati "a zig e zag".
I pregi dello spinning sono diversi: non occorre
procurarsi le esche ne mantenerle in vita, non ci si sporca le mani e non
occorre portare in spiaggia o sui moli quantità abnormi di materiali da
pesca (come accade per il surf-casting). Quattro lanci è possibile farli
in ogni momento, quando si ha la mezz'ora libera, senza impegnarsi troppo
ma soprattutto se
si avverte una tocca, allora molto probabilmente è un pesce con la P
maiuscola. E' vero le tocche si hanno con il contagocce, ma solitamente un
unico pesce al mese ripaga di tutti gli sforzi.
Il mio consiglio non è quello di lasciare perdere lo
spinning, ma quello di valutarlo attentamente, senza farsi troppo influenzare
dai giornali e dagli amici. Inoltre se si decide di provare questa tecnica non
occorre buttarcisi interamente corpo e anima, spendendo un sacco di soldi in
materiali dedicati. E' sufficiente avere tre o quattro artificiali, usare
l'attrezzatura già in vostro possesso e dedicarsi a questa tecnica nei momenti
opportuni, come alba, tramonto e culmini di alta marea. Inoltre non bisogna
scoraggiarsi subito e quando le cose continuano ad andare male un alternativa
esiste: si ripongono le esche artificiali e si va due e tre volte a pesca in
modo tradizionale, per poi riprovare con lo spinning.
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