La tecnica di pesca con canna bolognese offre la possibilità
di svariare a seconda delle condizioni di pesca, tra migliaia di montature,
preparate con altrettanti tipi di galleggianti, del tipo fisso o scorrevole,
standard o all’inglese, etc
Una di queste è sicuramente la mia preferita, e viene
praticata utilizzando montature leggere,
sia con galleggiante fisso che scorrevole.
Questa tecnica si rivela ottima per quasi tutte gli ambienti di pesca come
possono essere i porti, le scogliere artificiali o naturali ma anche da una
barca.
Nella mia modesta esperienza vi posso dire che spesso mi è
capitato di pescare al fianco di altri pescatori che non avevano toccate con la
stessa frequenza con la quale le avvertivo io.
Da questo posso con sicurezza affermare che una montatura leggera si presenta in
maniera più naturale alle nostre prede in acqua, e quindi risulta più
appetibile, rendendo i pesci meno diffidenti.
Chiaramente una montatura leggera risulta anche meno
visibile, e quindi più efficace anche con acque abbastanza chiare rendendo
maggiore la probabilità di realizzare una cattura.
Il fatto che si parli di leggero significa usare
galleggianti non superiori a 1.5 grammi, di conseguenza
monofilo in bobina dello 0.14 con
terminali realizzati con dello 0.08 fino ad un
massimo di uno 0.12
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Galleggianti Fissi
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Vari Tipi di Pallini
di Piombo |
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Monofili per
Terminale |
Monofili per
Terminale |
Per quanto riguarda la canna c’è bisogno di
canne non troppo rigide, per
permettere una buona flessione nel lancio, con
anelli del tipo “a ponte alto” per permettere ad un galleggiante
cosi leggero di viaggiare lontano.
Qualcuno potrebbe pensare che montature preparate con questi diametri di filo
siano inadatte per realizzare catture spettacolari, ma sicuramente potrà
ricredersi guardando il sarago “ Pizzuto” catturato in località Monte di Procida
che pesava Kg 1.800 (vedi foto in Album 2004) pescato con filo del 0.14 in
bobina, e un terminale dello 0.09 con amo del 16.
C’è sicuramente bisogno di un po' di fortuna, ma anche saper
destreggiarsi con una bestia del genere che punta il mare aperto piegando la
canna e facendo uscire del fumo dal mulinello è una grande emozione.
La cosa importante sono i materiali, ricordatevi che qui si
dice "il Risparmio non è mai Guadagno",
specie quando si parla di monofili per bobina o terminali che possono a seconda
della loro qualità farci godere o piangere.
Io ho sempre pensato che la prima è sicuramente meglio della seconda, e penso
sicuramente anche voi.
Poi per quanto mi riguarda dove mi è possibile preferisco il
galleggiante fisso, lo ritengo più adatto ai tipi di montature che realizzo, lo
scorrevole lo uso dove non mi è assolutamente possibile pescare con il fisso, e
cioè quando il fondale supera i 6 metri, ovvero la lunghezza della canna
bolognese utilizzata.
Infine faccio una precisazione: è certamente un fatto soggettivo pensare se è
meglio cosi o colì, in base anche alle esperienze da voi fatte.
Con questo articolo non voglio dire che si pesca solo così
sarei matto, ma certamente faccio un invito a tutti i lettori a provare in
situazioni di pesca magari già sperimentate un tipo di montatura più leggera di
quella che usa di solito e quindi a verificare i risultati con quelli ottenuti
in precedenza.
Vediamo la montatura nei minimi
particolari
Arriviamo sul posto dove pescare, sondiamo il fondale e regoliamo il
nostro galleggiante in modo che l’esca stia ad una decina di centimetri dal
fondo.
Poi cominciamo a montare i pallini di piombo per tarare il galleggiante,
partendo da sotto il galleggiante fino alla girellina o all’asola a seconda di
che metodo vogliamo usare per legare il terminale.
La cosa importante da tener conto è che i pallini che montiamo sulla lenza
devono essere messi in modo da distanziarsi mentre si scende dal galleggiante
fino alla girellina, come evidenzia la foto seguente:

Foto della Montatura utilizzata
Un saluto a tutti i Visitatori di
HobbyPesca
Nel prossimo articolo tratterò in particolare la montatura leggera per la pesca
alla Spigola.
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