In diverse occasioni mi è capitato personalmente oppure mi
è stato chiesto il perché della comparsa sui polpastrelli delle dite
utilizzate per innescare Anellidi, di forme diverse di spellature superficiali
in genere non dolorose ma sicuramente fastidiose e sgradevoli a guardarsi.
Qualche tempo fa decisi di osservare attentamente le conseguenze sulle mie
mani dell'utilizzo prolungato di anellidi, cercando di individuarne modalità e
tempi con cui le spellature tendevano a comparire.
Dopo aver utilizzato per circa 5 mesi di seguito, nelle varie competizioni di
pesca dalla riva e negli allenamenti settimanali, anellidi di vario tipo
(nostrano, coreano, veneziano) oltre ai soliti gamberetti, scampi, sarde e
calamaretti, ho cominciato a notare le varie spellature sui polpastrelli.
Tali spellature tendevano a comparire ed a intensificarsi a seguito
dell'utilizzo maggiore di anellidi per 3 o 5 giorni consecutivamente.
Nel verificarsi di queste spellature ho individuato anche una componente di
sensibilità individuale al contatto prolungato con anellidi, infatti mentre
per alcuni miei amici il problema tendeva a non verificarsi affatto, per altri
lo stesso problema si verificava anche dopo 1 solo giorno di utilizzo degli
anellidi.
Inoltre ho potuto notare come il fenomeno di spellatura tende a partire in
prossimità della pelle vicino le unghie, manifestando un indebolimento della
stessa, per poi estendersi anche alle regioni di pelle più distanti, ma
limitatamente alle dita utilizzate per innescare gli anellidi.
In altre situazioni mi hanno raccontato della comparsa di macchie di pelle
bianca sparse sui polpastrelli che in un momento successivo spellano.
Un semplice rimedio a tale problema può essere realizzato mediante l'utilizzo
di sottili guanti aderenti durante le fasi di innesco degli anellidi.
Tali guanti, simili a quelli utilizzati negli ambulatori ospedalieri, sono
reperibili facilmente in farmacia e in alcuni supermercati.
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