In quest'articolo parleremo di uno degli aspetti più importanti della pesca
sportiva con il galleggiante: la taratura. Essa è talmente determinante che, a
seconda di come viene eseguita, la pescata va bene o meno. Basti pensare che
l'85% del buon esito della giornata di pesca dipende da com'è stato tarato il
segnalatore.
Vediamo passo passo come realizzare una perfetta piombatura.
GENERALITA'
“Tarare un galleggiante” significa piombarlo nel modo corretto, a
seconda della sua grammatura e della situazione di pesca (vento, corrente,
pesci sospettosi, minutaglia abbondante, etc). Ovviamente la soluzione
migliore consiste nel piombarlo completamente.
Ad esempio, se utilizziamo un galleggiante da mezzo grammo, dovremo realizzare
una piombatura di 0,5 grammi. Ma attenzione perché non sempre è così. Sappiamo
bene che la piombatura può essere effettuata sia con torpille sia con pallini,
oppure combinandoli.
Prendiamo sempre come esempio un galleggiante da mezzo grammo e analizziamo i
vari tipi di piombatura.
TIPI DI PIOMBATURA
Fig. 1 - Torpille secca oppure torpille più 2-3
pallini
Ecco una lenza che viene adoperata soprattutto in caso di corrente, quando
bisogna “perforare” quest'ultima per far adagiare l'amo sul fondo (nelle
figure scelgo a caso la grammatura del galleggiante). L'importante è seguire
le proporzioni. È ovvio che in un canale di forte corrente, ad esempio,
bisogna avere una certa esperienza per governare una lenza da 0,5 grammi.
Questa lenza si rivela utile anche quando è presente la minutaglia, in
particolare in piena estate: infatti, mettendo solo i piombini spaccati, se
c'è minutaglia, il bigattino difficilmente arriverà integro sul fondo, perché
quei pescetti se lo saranno già mangiato o comunque lo avranno ucciso durante
la fase di caduta. Quindi la torpille velocizza e garantisce l'arrivo
dell'esca integra sul fondo.
Fig. 2 - Solo pallini oppure bulk più pallini
In questo caso si utilizzeranno unicamente i pallini, o in alternativa, un
bulk, che tari il 40-50-80 % della portata del galleggiante a seconda della
corrente, e una spallinata con i piombini spaccati. È una lenza che viene
costruita se si ha a che fare, ad esempio, con pesci sospettosi. Quindi si
avrà bisogno di lenze morbide o morbidissime che non spingano il pesce ad
abbandonare l'esca, dopo aver avvertito dei pesi “anomali”. La spallinatura
può essere realizzata principalmente in due modi differenti:
Fig. 2a - Piombatura con distanza ad aumentare verso
il basso
Si effettua quando si desidera che la lenza esegua una curva simile ad
un'iperbole, soprattutto quando il pesce mangia in caduta.
Fig. 2b - Piombatura con distanza ad aumentare verso
l'alto
Si crea quando si vuole maggiore rigidità, in modo tale che il terminale sia
ben appoggiato sul fondo. La si adopera quindi soprattutto quando c'è
corrente.
DIFFERENZA TRA BULK E TORPILLE
La differenza tra il bulk e la torpille va ricercata nella concentrazione del
piombo che è maggiore nel secondo caso. Si consiglia l'uso della torpille
quando è necessario ottenere la massima stabilità possibile della lenza,
quando magari c'è forte corrente. Diversamente, il bulk non ha la fermezza
della torpille, perciò viene adoperato principalmente in acque lente o ferme,
alla ricerca di carpe e carassi, quando è necessario entrare rapidamente in
pesca. Inoltre, utilizzando i pallini, si può modificare facilmente la
geometria della lenza, cosa che non si può svolgere con un unico corpo di
piombo. In aggiunta, con il bulk si ottiene una lenza più facile da gestire e
manovrare a differenza dell'olivetta, perché una catenella di pallini evita di
far compiere alla montatura dei gesti inconsulti che spesso una torpille
provoca durante delle azzardate manovre del pescatore. Il tutto può finire con
dei grovigli di filo: l'olivetta ha un volume più sviluppato in larghezza che
porta la lenza a dei movimenti scorbutici, i quali spingono il filo ad
accavallarsi.
Fig. 3 - Esempio di bulk
CONCLUSIONI
In definitiva raccomando a tutti i neofiti e non, di spendere qualche minuto
in più sulla realizzazione della piombatura cercando di utilizzare il vostro
“senso dell'acqua” che noi pescatori tutti possediamo per capire quando è il
caso di utilizzare lenze capillari e quando si può adoperarne una anche
abbastanza grossolana.
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