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Il Lago Patria
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Testo di  Stefano Montone
Fotografie di  Stefano Montone
Data Pubblicazione  18/12/2004

Il Lago Patria è un grande bacino di origine vulcanica situato ai confini tra le province di Caserta e Napoli.
Esso è alimentato sia da corsi d'acqua dolce, tra cui il compianto "Vena" una volta ricchissimo di pesce, sia da una foce formata da un canale cementificato di alcune centinaia di metri che fa si che vi penetri l'acqua salata.
Ad alimentare il bacino vi sono anche alcune risorgive di acqua dolce.

All'interno del bacino formato di acqua salmastra trovano un habitat ideale tutte le specie di mare con abbondanza di spigole, cefali, orate e anguille. Orbene si può sicuramente affermare che la fauna del lago è stanziale, le caratteristiche morfologiche dei pesci presenti nel bacino, sono diverse da quelle che si riscontrano nelle stesse specie pescate in mare a poca distanza.

La spigola è quella caratteristica dell'acqua salmastra con un colore tendente allo scuro con un gran numero di femmine caratterizzate in età giovanile dalle classiche palline nere sul dorso.
Quelle pescate in mare invece sono di un grigio-argento molto vivo.

Anche i cefali sono diversi tendenti anch'essi allo scuro.
Le orate sono bellissime con colori sgargianti e con delle venature che vanno dal blu cobalto al verde smeraldo. Ciò non significa che il pesce del lago sia meno saporito di quello del mare.

Appena si giunge sul lago si notano subito dei cartelli molto vecchi con scritto "divieto di pesca" , infatti il lago è sottoposto a vincolo esclusiva di pesca della Soc. Ittica Lago Patria.
La cosa certa è che per evitare spiacevoli disguidi è utile procurarsi l'autorizzazione di tale azienda.
L'autorizzazione permette di pescare in località "remiera" dove vi è appunto lo stadio del remo dove si allenano i predecessori dei fratelli Abagnale, pertanto okkio!! quando lanciate.

In effetti sfogliando testi di storia locale verifichiamo che il lago mantiene il monopolio di pesca fin dal medioevo, infatti nel 1121 i principi longobardi di Capua lo concessero ai monaci Benedettini di San Lorenzo di Aversa.
La Chiesa mantenne il dominio sul lago fino al 1860 dopodiché fu ceduto al demanio e di conseguenza dato in concessione ai privati.

Al centro del lago è stata eretta una stupenda statua della Madonna la cui presenza rassicura lo spirito di chi si avvicina al lago.
 

Gran parte del lago è perimetrata dalla strada detta "circumlago", dove si trovano alcuni ristoranti e delle zone verdi per un pic-nic in famiglia.
Anche qui la legenda vuole che il centro del lago sia senza fondo e che lo stesso abbia inghiottito l'antica città di "Liternum".

In effetti pur non essendovi prove certe dell'esistenza di ruderi nel lago, dobbiamo affermare che poco distante (e qui la presenza è più che certa) l'acqua del mare inghiottì la città di "Sinuessa" creando il paradiso dei surfcasters campani.
A ciò va aggiunto la natura vulcanica del posto e che la vicina Pozzuoli ogni tanto si abbassa improvvisamente; aggiungiamo poi il grande fenomeno erosivo della costa della attigua di Ischitella, nonché il lampante esempio del faro di Scatozza (Castelvolturno) che circa un trentennio fa fu costruito sulla terra ferma e che attualmente spunta fuori dall'acqua a circa cinquecento metri dalla riva - ed otteniamo la considerazione che forse sotto al lago, in quella buca definita dai ricercatori "scalino a strapiombo" vi sia effettivamente qualcosa - forse qualcosa di diverso e di addirittura antecedente alla antica Liternum il cui faro risalente II secolo A.C. venne alla luce sulle sponde del lago nel 1932.

Per concludere la parte mitologica dell'articolo vi invitiamo a fare una visita alla villa romana con relativa tomba (trafugata già secoli orsono) di Publio Cornelio Scipione l'Africano vincitore di Annibale.
L'ipotesi più logica e che dove ora vi è il lago scorresse un canale, forse l'antico corso di Vena, sulla cui sponde era insediata una primitiva comunità di pescatori e che un improvviso evento vulcanico abbia formato uno dei tanti crateri presenti in zona che poi raffreddandosi si sia riempito con l'acqua del canale e delle sorgenti attigue.

Nel lago si praticano un po' tutte le tecniche di pesca

La pesca a fondo dell'orata e della spigola si pratica con canne da surf e lanci lunghi, come zavorra consigliamo un temolino perché il fondo è pieno di alghe.
Il temolino, o comunque un piombo privo di rampini, dovrà essere scorrevole per non insospettire il pesce.

Come esca innescheremo, coreano, tremolina e verme americano.

Amo dell' 8 - 10 e terminale di due metri dello 0,16 stessa montatura ma innescando grossi lombrichi per catturare grosse anguille. Altra montatura di sicuro effetto è quella con temolino terminale, terminale paternoster lungo e flotter per permettere all’esca di non nascondersi tra le alghe.

Per la bolognese galleggianti leggerissimi, terminali 0,8 - 0,10 lunghi non meno di un metro, la fiondata di bigattino non dovrà mai mancare.

Canna fissa di 7 - 8 metri per la pesca del cefalo, galleggianti di circa un grammo, piombatura in corona di pallini, con terminale di 70 cm.
Si innesca pane francese o pastella pronta. Pasturare con sfarinati a base di pane e formaggio.

Spinning, è d'obbligo usare il gran pescatore n° 0 - 1; va bene anche la semplice piumetta lanciata con pesanti bombarde galleggianti. Per le grosse spigole vanno bene anche i pesci finti e le esche siliconiche bianche.
La pesca con il coton fioc - l'esca è appunto costituita da un bastoncino bianco di un cotton-fioc il quale verrà privato delle palline di cotone e infilato sull'amo dalla parte posteriore.
Tale pesca si pratica a galla utilizzando specifiche canne da bombarda. Il movimento del bastoncino di plastica attira le spigole in modo incredibile.
Di notte, al calar del sole è possibile pescare spigole da sogno innescando un cefalotto vivo o un anguillina.
Si innesca il cefalotto facendo attenzione a non ledere gli organi vitali e lo si lega con un terminale di 2 metri dello 0,25 ad un grosso galleggiante piombato.

Sul lago è molto praticata la tecnica della “mazzetta” il cui utilizzo è stato più volte abbondantemente illustrato sulle pagine di Pescare (vedi articolo Torrente Agnena).

Esche consigliate
 

ESCA INDICATA PER >> PESCE
Tremolina tutte le specie
Coreano spigola
Americano orata
Lombrico anguilla
Bigattino spigola, anguilla
Pane e Pastella cefalo
Cefalotto e Anguilline vive di notte grosse spigole

Come arrivare al Lago Patria

Si giunge al Lago Patria tramite la SS Domiziana a 10 km a sud di Mondragone e 10 a nord di Napoli.
Dall'autostrada Milano-Napoli si devia (3 km dopo Caserta Sud) in direzione del mare, uscita Pinetamare, proseguire in direzione sud.
Superficie kmq 1,87; è lungo km 2 ed è largo km 1,5 con un perimetro di km 5,500.
Località: Giugliano in Campania, da visitare la villa romana e la tomba di Scipione l'Africano.

Il negozio di pesca più vicino, a circa un chilometro è “Piccoli Amici” uno degli esercizi più fornito della provincia di Caserta.
 



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