La costa della provincia di Caserta
è un paradiso del surfcasting - inizia
da Ischitella e finisce
alla foce del Garigliano.
Essa è praticamente una lunga spiaggia di circa 70 km, interrotta in modo
naturale solo dalla foce del Volturno e
quella della Agnena.
La natura non ha toccato il mare nemmeno con uno scoglio, un promontorio o una
penisoletta. I pochi scogli esistenti sono opera dell'uomo
In tutta la zona le condizioni migliori di pesca si verificano con i venti
provenienti dal quadrante sud e specialmente durante le mareggiate e nelle fasi
di scaduta. Formazione Storica della
Costa
La costa della provincia di Caserta è in continuo movimento, la spiaggia si
allunga, si accorcia si alza e si abbassa in continuazione. L'erosione oltre ad
essere un fenomeno naturale è anche causata dalle opere dell'uomo che hanno
portato dei veri e propri cataclismi ecologici. Ci riferiamo
alle migliaia di metri quadrati di spiaggia mangiata dal mare grazie alle
sconsiderate dighe foranee messe a difesa di Pinetamare
e che hanno fatto si che la spiaggia di Ischitella
quasi somparire insieme ai suoi storici stabilimenti balneari.
In effetti l'erosione naturale ha toccato le punte massime alla foce del
Volturno mangiando parte del parco naturale dei "Varragoni".
Col passare degli anni il mare ha sempre dimostrato di rifiutare fermamente
l'opera dell'uomo, quasi risputando a terra i suoi grossi massi.
A Pinetamare l'opera erosiva del mare fu fermata disponendo una serie di circa
quindici scogliere artificiali in posizione perpendicolare rispetto alla costa.
L'effetto scenico era bellissimo, queste scogliere erano carreggiabili ed
illuminate da lunghe file di lampioni.
Durarono poco, il mare spezzò come un grissino il cemento armato che le
ricopriva. Attualmente le originarie dighe sono sommerse dall'acqua per circa il
70% e tendono a sprofondare e a disgregarsi, sono rimaste in parte stabili solo
le due grandi scogliere messe a protezione dell'ingresso del porto.
Nel frattempo il mare avanzava anche alla destra del Volturno, qui addirittura
crollarono alcune case che qualche temerario aveva costruito a pochi metri dal
mare.
Per arginare il fenomeno, e visto che le scogliere in verticale rispetto alla
costa erano servite a poco, si decise di costruire una scogliera di circa due
chilometri, orizzontale rispetto alla costa ed intervallata a distanze regolari
per permettere il circolo dell'acqua.
Il risultato attuale è che di questa scogliera non se ne vede più traccia
almenochè non si indossi maschera e pinne. L'unica opera che è
rimasta indenne alla forza del mare è la diga foranea posta immediatamente alla
destra della foce del Volturno. Qui gli scogli non si sono mossi ma il mare si è
ugualmente vendicato facendo letteralmente sprofondare la spiaggia che si voleva
proteggere.
Gli stabilimenti balneari vicini per sopravvivere sono costretti ogni anno e
realizzare nuovamente intere opere di consolidamento e a rilivellare la
spiaggia. Il primo gennaio del 2000, un provvedimento
legislativo ha istituito il "Commissario Governativo
per Castelvolturno".
Compito di tale autorità è il risanamento del territorio, l'abolizione forzata
di alcuni scempi ambientali e la promozione turistica del territorio. Sulla
carta vi sono alcuni progetti monumentali come la costruzione di un imponente
porto turistico a Pinetamare e il recupero dell'area naturale protetta dei "Varragoni".
Qualcosa sembra muoversi e cinquecento chili di buon tritolo sono rimbombati
nell'aria come un grido di liberazione facendo crollare il primo degli otto
ecomostri di Pinetamare. Otto torri gigantesche che fino a qualche anno fa
ospitavano i militari della US Navy della base Nato di Bagnoli.
E' stato altresì abbattuto un incompiuto ponte in cemento che nell'originario
progetto doveva servire da svincolo della superstrada per raggiungere
direttamente la spiaggia. Sulla sinistra del Volturno, sempre
a protezione dei Varragoni si è purtroppo scelto di nuovo la roccia. Una
gigantesca diga foranea carreggiabile di tre chilometri e mezzo si sta
realizzando per contrastare l'opera erosiva del Volturno.
Questa per i pescatori è una manna caduta dal cielo che finalmente hanno un
posto bello comodo e a pochi metri da casa; ma il mare come risponderà ….
speriamo che si limiti ancora una volta a rispedire al mittente i grossi massi e
non si vendichi con altre tragiche risposte.
Spiagge, Poste, Tecniche e Prede
Baia Domizia
Qui si trovano bellissime spiagge e una pineta favolosa. La vicina
foce del Garigliano concentra in zona molto
pesce. Si pratica il surfcasting a notevole distanza con catture di
spigole, mormore e orate.
Qui rendono bene bibi e americano su
terminale a bandiera su bait clip.
Mondragone
Loc. Sinuessa
A circa cinquecento metri dalla riva vi sono i resti della antica città di
Sinuessa.
Qui trovano l'habitat ideale moltissime specie di pesci.
Le prede del surf sono quelle solite con un buon numero di
orate e saraghi nei mesi estivi.
L'esca principe è l'esca rossa napoletana -
buone tutte le altre. Lido Tirreno
Luogo di ritrovo dell'elite del surfcasting campano. Quando le condizioni sono
buone è quasi impossibile trovare un posto per pescare.
Non è difficile imbattersi in noti campioni di pesca
giornalisti delle varie riviste di pesca che proprio qui vengono a
realizzare i propri servizi.
Le condizioni di pesca sono le stesse della vicina
Sinuessa ma le catture di grosse spigole sono più frequenti.
Lido di Mondragone
Questa è una posta interessante, specialmente in prossimità del pontile
incompiuto (altro ecomostro in procinto di abbattimento).
Qui si catturano quasi prevalentemente spigole
e non solo a surfcasting.
Nel periodo buono si concentrano grossi banchi di
leccie stella.
Ottima anche la pratica dello spinning con bombarde galleggianti e l'inglese
dalla riva innescando bigattini.
Nelle notti invernali sono segnalate catture di grossi
gronghi.
Tra l'altro il pontile serve a riparasi quando piove.
Baia Verde
Posta alla sinistra della foce del Volturno è una ottima posta per tutte le
tecniche specialmente per lo spinning all'aguglia.
Presso il lido Bikini è possibile pescare la
spigola a bolognese dalla scogliera con bigattino o
tremolina.
A surf oltre alle prede classiche si pescano anche molti
pesci piatti.
Presso la spiaggia del lido Timone, in
settembre, si pescano un numero impressionante di
leccie stella e belle spigole a
surf.
Sulla nuova scogliera pocanzi descritta è possibile divertirsi con le varie
tecniche di galleggio mirate alla cattura della spigola e del
cefalo.
Pasturare abbondantemente con bigattini
freschi.
Località Destra del Volturno
Ottime sia le tecniche con galleggiante dalla riva che a fondo per i grossi
gronghi in inverno.
Le poste migliori sono il lido della Gioventù
dove è stata inventata la tecnica dello spinning con il tubicino del cotton fioc
e il lido Noviello per i saraghi e le spigole e i
gronghi.
Pinetamare
Porto
Luogo culto per la pesca del cefalo con la pastella di pane e formaggio.
Galleggianti microscopici e fondale ben misurato.
Di notte è possibile pescare il "capitone" a
fondo innescando un lombrico di terra.
La qualità dell'acqua del porto non è delle migliori.
Scogliera del Faro Rosso
Spigole con bolognese e bigattino alle prime
ore dell'alba e spinning con la piumetta bianca a galla.
Scogliera del Faro Verde
A metà della scogliera sul lato sinistro, dopo il pontile di ferro, vi è una
profonda buca dove si pescano un gran numero di saraghi
con il coreano e la
tremolina.
Qui nelle ore calde abbondano anche salpe, aguglie e
leccia stella.
Al tramonto è possibile catturare cefali con
la canna fissa e la solita pastella.
Altre Scogliere quasi interamente sommerse
Sulle parti accessibili delle restanti scogliere si pratica una fruttuosa pesca
in buca dei ghiozzo (localmente detti
mazzoni). Ottima la pesca del polipo con la
polpara con innescata una sarda o coperta da uno straccio bianco.
Scogliera di Fontana Bleu
Questo è il posto migliore per la pesca del grongo
nelle fredde serate invernali con tecnica da surf,
sarda e terminale d'acciaio.
Qui vengono segnalate di solito catture di orate.
Ischitella
Gloriosa posta del surfcasting degli anni passati. Una lunga spiaggia permette
di lanciare comodamente le proprie canne.
Qui si catturano quasi prevalentemente mormore e
spigole, poche le segnalazioni di orate.
Torre di Pescopagano
La foce della Agnena è un ritrovo classico
per i puristi dello spinning alla spigola
sia con la piumetta che con il gran pescatore o il
minnow.
Traina
Sulle rovine della Sinuessa è molto
praticata la traina costiera della spigola, mentre a largo di
Pinetamare vengono segnalati
tonni e lampughe.
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