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Le Boghe di Baia
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Testo di  Stefano Montone
Fotografie di  Stefano Montone
Data Pubblicazione  27/11/2004

Baia è una piccola località dei Campi Fregrei in provincia di Napoli, praticamente in tenimento del comune di Bacoli. La tradizione marinara è viva da sempre, quasi in ogni famiglia vi è una persona imbarcata.
A Baia vi è un piccolo porto a vocazione quasi totalmente turistica da ciò ne deriva una assoluta tranquillità in inverno e un caos di diportisti in estate.

Qui a Baia si incontrano pescatori semplici, a volte con canne di fortuna, questi sono dei veri e propri cultori del mare e ne conoscono tutti i segreti. Quando giungiamo sul posto con attrezzature ultra tecnologiche e una miriade di accessori, quasi ci sentiamo in imbarazzo, ma la gente di Baia è calda pronta a fare amicizia e a scambiare quattro chiacchiere di circostanza e noi, nonostante appena il galleggiante cade in acqua il divario tecnico appare subito evidente, non gli facciamo mai pesare la loro semplicità, anzi ci adeguiamo ed apprendiamo con piacere i loro consigli.
Non so voi, ma quando sono seduto vicino ad un vecchietto che pesca cefali al tocco mi trovo a mio agio, la simbiosi con il mare è più pura.
Probabilmente queste semplici ma intense emozioni sono le reminiscenze dell'infanzia, quando per la prima volta si leggeva "Il vecchio e il Mare". Quando non vi è la necessità ossessiva di fare cestino la giornata è più piacevole che si catturi oppure no.

Passiamo subito alla descrizione del posto - A Baia non vi sono dighe foranee, nonostante ciò il mare è quasi sempre calmo. Le postazioni sono esclusivamente quelle comode della banchina del porto, con l'acqua a tiro di guadino.

Il periodo migliore è quello estivo; si catturano boghe in grande quantità e volte anche di discreta taglia. Per attirare le boghe basta un poco di pastura chiara non molto compatta, infatti questi pesci mangiano quasi prevalentemente a mezz'acqua.
Si inizia con quattro cinque palle di discreta dimensione per poi continuare con del leggero brumeggio ottenuto con una pastura quasi liquida.
Qualche minuto dopo la pasturazione iniziale inizieranno ad arrivare grossi banchi di pesci che resteranno sotto la nostra postazione semprechè l'azione di brumeggio sia costante ed estremamente precisa.

La canna indicata è una fissa da sei sette metri o una bolognese da cinque.
Per cogliere nitidamente le tocche delle boghe non troppo grandi si utilizzerà un galleggiante di un grammo circa accompagnato da una piombatura secca, un terminale dello 0,10/0,12 e un amo del 16/20.

Le boghe abboccano a quasi tutte le esche (pastella, coreano, tremolina, esca rossa, il salterello tunisino ecc.).
Ci sono poi dei giorni dove le boghe stazionano a circa 40 - 50 metri dalla banchina, allora è bello divertirsi all'inglese con un galleggiante scorrevole ben tarato ed a una profondità non superiore ai cinque metri.
Sempre all'inglese, ma avendo la cura di sondare bene il fondo, si potranno pescare menole, saraghi, occhiate, salpe, sciarrani, tordi, donzelle, ghiozzi, ed altri pesci di scoglio.

Con la fissa di sette - otto metri è possibile impostare una fruttuosa pesca al cefalo; si misura il fondo con estrema precisione e si innesca la classica pastella su una montatura intorno al grammo con pallini a scalare.
In questo caso la pastura dovrà essere solida e compatta con le palle che dovranno arrivare integre sul fondo.

A Baia è possibile anche praticare una pesca a fondo molto leggera, con piombi intorno ai 30 grammi, in questo caso l'esca principe sarà l'arenicola o meglio l'esca rossa napoletana - con questa tecnica si catturano prettamente pesci di scoglio e saraghi.
I saraghi si pescano anche con la bombarda semiaffondante con finale di circa un metro e mezzo ed esca rossa.

Qui si pratica anche la pesca detta "a fil di molo"; si utilizza una lenza a mano o una cortissima canna a mulinello di quelle usate per il bolentino da piccoli natanti, si cala la classica lenza da bolentino molto leggera armata con più ami e si catturano tutti i pesci che vanno a cibarsi delle alghe e degli invertebrati attaccati alla banchina del porto.

Come esca consigliamo il bigattino solo nel periodo dell'aguglia che va da fine agosto a inizio novembre, dato che le catture di spigole ed orate sono segnalate con il contagoccie.

Da sconsigliare anche i grossi vermi come l'americano e il bibi.

A Baia vi è il negozio di pesca " La Baia" proprio adiacente il porto con esca fresca e una vasta gamma di attrezzature da mare.

Informazioni sul posto
Consigliamo una visita alla piscina Mirabilis - antichissimo acquedotto romano, all'antro della Sibilla Cumana, alla Casina Vanvitelliana, ed a Capo Miseno.

Questa è una zona ad alta attività vulcanica con fenomeni unici tipo la Solfatara della vicina Pozzuoli.
Alcuni millenni orsono si pensava che questa fosse la porta dell'inferno, poi quando l'attività vulcanica si ritirò lasciò una terra fertilissima tanto da che gli antichi romani vi si insediarono con moltissime ville.

In tutta la zona vi sono strutture alberghiere di prim'ordine e rinomatissimi ristoranti con specialità marinare locali.

Si arriva a Bacoli ed al porto di Baia mediante la tangenziale di Napoli all'uscita Lago D'Averno - oppure percorrendo la parte più antica della via Domiziana.
 



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