La città di Napoli si sviluppa per alcune miglia lungo la
costa e gode di diverse strutture portuali. Praticamente una decina di
chilometri tra scogliere e banchine dove si può gustare qualche ora di pesca a
pochi metri da casa.
Dunque oltre al più famoso
Molo San
Vincenzo a cui abbiamo già dedicato un apposito e completo articolo, oggi
parliamo dei moli minore, dove si danno appuntamento decine di appassionati, dal
vecchietto che pesca i cefali al tocco con l’altica tecnica del frustino, al
super accessoriato agonista, a quello che con una semplice fiocina porta a casa
polipi da miracolo.
Nel porto industriale, si pratica una fruttuosa pesca al cefalo con il bigattino
e pasturatore su un fondale di oltre dieci metri. Dicevamo,
una panoramica veloce su queste mete cittadine dove è d’obbligo farci una
scappata. Mete spesso sottovalutate ma che invece possono regalare catture
eccellenti come il sarago che vedete in foto
Premessa essenziale
L'attuale configurazione del porto di Napoli ha iniziato a delinerasi a partire
dalla fine dell'800 e nel corso dei decenni successivi, attraverso la
costruzione di nuovi spazi e nuovi moli, si è definita l'odierna area operativa
compresa tra l'antico Molo San Vincenzo ad occidente e la Nuova Darsena di
levante ad oriente. Il nuovo piano regolatore del porto
recentemente redatto dall'Autorità Portuale ha tenuto conto di questa realtà e
su di essa ha disegnato il nuovo assetto urbanistico dello scalo; tale piano
considera, però, l'intera circoscrizione portuale che si estende da La Pietra ad
ovest a Pietrarsa ad est. Il nucleo originario del porto si
estendeva nell'area prospiciente il Maschio Angioino e il Palazzo Reale,
dell'antica configurazione permangono oggi il molo S.Vincenzo, la darsena Acton
e il molo Angioino, trasformato in occasione della realizzazione della Stazione
marittima a partire dal quale si è nel corso del tempo delineato il porto
moderno.
Il nuovo piano, il precedente risale al 1958, si caratterizza come uno strumento
"flessibile" in relazione all'uso degli spazi portuali, come un piano di
razionalizzazione e trasformazione di aree operative e traffici marittimi.
Il porto di Napoli, questa è una peculiarità, è uno dei pochi scali al mondo a
non aver dismesso o trasferito in altre aree cittadine o regionali settori di
attività.
E'stato, dunque, più complesso riscrivere il suo assetto urbanistico
anche se è stato più interessante riorganizzare un'area dove continuano a
coesistere tutte le funzioni del porto: da quella passeggeri, al cabotaggio,
alla cantieristica, all'attività commerciale nelle sue componenti di traffico
merci, petrolifero, container. La
Filosofia Il Nuovo Piano regolatore conferma la multifunzionalità dello scalo partenopeo come una risorsa: traffico
crocieristico, industria delle riparazioni navali, traffico commerciale sono i
settori in cui è suddivisa l'economia portuale.
Partendo da questa importante premessa il piano è stato scritto avendo come
punto di vista temporale un periodo non superiore ai 10-15 anni e individuando
come punti di forza del programma di trasformazione dello scalo ad occidente il
Molo San Vincenzo e ad oriente la
Nuova darsena di levante. Le così dette "ali"
del porto. I due luoghi situati all'estremità dell'area
portuale su cui realizzare le più consistenti e significative trasformazioni e
da cui partire per modificare, razionalizzare, organizzare spazi e funzioni del
porto di Napoli. Una strategia che poggia su un assunto: il porto di Napoli ha
in questi ultimi anni individuato nei settori crocieristico e commerciale i
punti di forza della sua economia.
Come dimostrano i dati di traffico rilevato in questi anni: + 35% dal 1996 al
1999 nel settore del traffico container, + 150% dal 1996 al 1999 nel settore del
traffico crocieristico, + 18% dal 1996 al 1999 nel settore del traffico
commerciale merci. Puntare dunque sulle "ali" significa
rafforzare le due aree da cui dipende il futuro sviluppo del traffico container
e crocieristico. Significa soprattutto attrezzare lo scalo alle nuove sfide del
mercato. Obiettivo del piano è inoltre quello di creare un
sistema di approdi per imbarcazioni da diporto che risponda alla pressante
richiesta di posti barca e di attrezzature lungo l'arco costiero della città.
Le scelte
Area passeggeri: comprende la croceristica,
il traffico passeggeri per il golfo e per le isole, il cabotaggio. Si trova
nella zona occidentale della città, nel centro storico-monumentale.
Punto qualificante del piano è la riqualificazione e la destinazione dell'antico
molo San Vincenzo ( risale alla fine del 400) a banchina per l'attracco di navi
da crociera e di grandi yacht.
In prospettiva si punta ad un uso turistico del molo San Vincenzo sfruttando la
posizione, la spettacolarità del luogo e la naturale passeggiata che si sviluppa
lungo 1km e 800 m.
Il traffico crocieristico, inoltre, verrà potenziato nell'area della Stazione
Marittima con la costruzione di due pennelli sul Molo Angioino. Il traffico
passeggeri continuerà ad essere ospitato al Molo Beverello ma sarà esteso anche
su parte del Piliero. Il
Molo Immacolatella Vecchia sarà allungato e destinato a
terminale per il cabotaggio. Area
cantieristica: comprende alcune industrie di riparazioni navali
di notevoli dimensioni ed una serie di circa 60 officine sparse sul territorio
portuale.
Il nuovo piano regolatore ha concentrato nell'area centrale dello scalo (darsena
dei bacini e calata Marinella) l'attività delle riparazioni navali oltre a
prevedere una serie di interventi per ammodernare e sistemare le banchine in
modo da rendere le infrastrutture più funzionali.
Area commerciale: comprende rinfuse
solide, rinfuse liquide, container. Il nuovo piano regolatore prevede di
concentrare questo articolato settore nell'area orientale dello scalo.
Punto qualificante del nuovo assetto urbanistico di quest'area è la
realizzazione della Nuova darsena di Levante da destinare a terminal container e
merci.
Si prevede inoltre una serie di interventi su alcune banchine come il
prolungamento dei Moli Bausan e Flavio Gioia, mentre sul
pontile Vittorio
Emanuele III, una volta ampliato e rammodernato, è previsto che saranno trattate
le merci varie.
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Nella
foto l’autore in una pescata Napoletana |
POSILLIPO
40°49',25 N - 14°13',12 E
Il Porticciolo di Posillipo è costituito da un molo a scogliera a quattro bracci
lungo 150 m, interamente banchinato nel suo interno, e da una banchina dalla
quale si protendono due pontili galleggianti.
L'orario di accesso al Porto è continuo.
Il fondo marino è sabbia e i fondali in banchina hanno una profondità da 2 a
3,50 m.
SANNAZZARO
40°49',63 N - 14°13',53 E
Il Porto di Mergellina è protetto a Sud da un lungo molo frangiflutti e a Nord
da un molo di sottoflutto. A Ovest del molo di sottoflutto, c'è il molo
aliscafi, mentre nella parte più interna si dipartono dalla riva diversi pontili
galleggianti.
L'Orario di accesso al porto è continuo. Il Fondo marino è sabbia e i fondali
sono profondi in banchina da 1 a 10 m.
Vi sono dei fanali per facilitare l'ingresso di sera: fanale a lampi rossi posto
sulla testata del molo frangiflutti fanale a lampi verdi posto sull'estremità
del molo sottoflutto
Il Fondo marino è sabbia e i fondali sono profondi in banchina da 1 a 10 m.
SANTA LUCIA
40°49',71 N - 14°15',14 E
Il Porticciolo Santa Lucia è formato da una darsena rettangolare banchinata,
protetta a Est da una scogliera banchinata che si estende in direzione Nord/Sud.
L'orario di accesso è continuo.
Vi sono dei fanali per facilitare l'ingresso di sera: fanale a lampi rossi posto
sull'estremità della scogliera sinistra entrando fanale a lampi verdi posto
sulla dritta entrando
I venti sono di libeccio e scirocco
Il fondo marino è sabbia e i fondali hanno una profondità da 1 a 10 m in
banchina.
MOLOSIGLIO
40°49',99 N - 14°15',53 E
Il Porticciolo di Molosiglio è costituito da da una darsena rettangolare e da un
molo di sottoflutto orientato per Sud di circa 50 m.
L'orario di accesso al porticciolo è continuo.
Vi sono dei fanali per facilitare l'ingresso di sera: fanale a lampi rossi posto
sull'estremità della scogliera sinistra entrando fanale a lampi verdi posto
presso il limite esterno della banchina a dritta entrando
Il fondo marino è fango e sabbia. I fondali hanno una profondità da 2 a 4 m
PORTO INDUSTRIALE
40°49',35 N - 14°18',30 E Accesso a Levante
40°49',88 N - 14°16',56 E Accesso Principale Il
Porto di Napoli si trova nella parte più settentrionale del golfo omonimo,
protetto a ponente dal Molo San Vincenzo e a levante dalla Diga Emanuele
Filiberto Duca D'Aosta.
Il porto è prevalentemente commerciale. L'orario di accesso è continuo. Il fondo
marino è roccioso a occidente e sabbioso a levante. I fondali hanno una
profondità da 5 a 14 m.
MARINA PARTENOPE
40°50',00 N - 14°18',17 E Accesso a Levante
La Darsena si trova nei pressi della Bocca di Levante del porto di Napoli, ed è
gestita dai Cantieri Navali Partenope, che offrono una completa assistenza
nautica.
L'orario di accesso è continuo, per accedere dare la precedenza alle unità
mercantili nel porto.
Il fondo marino è sabbia e i fondali sono profondi da 2,3 a 5,5 m.
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AUTORITÀ MARITTIMA: Capitaneria
di Porto Molo Pisacane - tel. 206119
CARABINIERI: Posillipo - tel. 261722 / Mergellina - tel.417486 /
Santa Lucia - tel. 5515284
GUARDIA DI FINANZA: V. Mergellina, 21 - tel. 682336
POLIZIA: Posillipo - tel. 7695970 / Santa Lucia - tel.
416128/425740
PRONTO SOCCORSO: CRI - tel. 7520696/Croce Bianca - tel.
5467268/Soccorso in Mare - tel. 206133
OSPEDALI: Cotugno V. Quagliarello - tel. 7061111
UFFICIO POSTALE: Posillipo - tel. 7690460 / Mergellina - tel.
682742 / Santa Lucia - tel. 416968
TAXI: Posillipo/Mergellina - tel. 680900 / Santa Lucia - tel.
415700 / Radiotaxi - tel. 5780578
NEGOZIO DI PESCA CONSIGLIATO: DYNEMA FISCHING SPORT Aversa Via
Matilde Serao n° 16 |
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