Battuta di pesca
del 3 Aprile 2008.
Ore 5.45 del mattino, passo a prendere il mio amichissimo Paolo per dare inizio
alle 12 ore di pesca pianificate durante tutta la settimana nei minimi dettagli.
Destinazione Baia Flaminia - Pesaro, appena sotto le pendici del Parco naturale
del San Bartolo.
Secondo le informazioni dell'autoctono Giovanni (giovyps)
quello sarebbe stato probabilmente un buon posto per tirare fuori dall'acqua
qualche bella spigoletta. Non resta che provare.
Dopo aver rischiato di sterminare la fauna selvatica che
dormiva sulla strada panoramica che attraversa il Parco (fagiani, scoiattoli,
merli, uccellini vari e civette) arriviamo in loco alle prime luci dell'alba.
Piantiamo 4 picchetti in totale sulla battigia: io con la Shimano Alivio,
Mitchell Universe2 (che si è rivelata una canna eccellente, almeno per le mie
"doti" da surfcaster) e la fedelissima e ormai decrepita Shakespeare; lui con
una canna Made in China che però ha dato in altri giorni qualche bella
soddisfazione.
Vongole, cannolicchi e cozze per i pesci, toast merendine e
Moretti per la nostra colazione. Il Maestrale che incalzava nn riusciva però a
portare un mare adatto allo scorazzare delle Signore, e di nessun altra specie
di pesce. Così, verso le 10.30 cambiamo spot, e ci addentriamo in una spiaggetta
prossima al Parco naturale.
Chiudo la Shakespeare e tengo le altre due; lancio e attendo
... nulla si muove. Recupero per cambiare le esche e si incagliano tutte e due
le canne non so in che cosa. La cosa mi sembra strana, perché avendo l'amo
all'altezza di 1,20 metri dal piombo, se ci fosse stato qualche scoglio si
sarebbe dovuto incagliare anche il piombo, o almeno avrebbe dovuto fare qualche
resistenza nei recuperi. Invece, rotto il bracciolo, il piombo scorreva liscio e
tranquillo sul fondale. Rilancio e si ripete la storiella.
Rialncio più in là di qualche metro, e dopo 5 minuti vedo una
mangiata abbastanza secca: penso sia una bavosa, dato che la zona è costellata
da rocce sommerse. Prendo in mano la canna e, alla seguente mangiata, ferro.
Incaglio. "Azz, il piombo si è incagliato e io ho un pesce allamato o almeno
dovrei ancora averlo se non si è slamato". Allora tengo la canna in tensione,
sforzo molto e ho paura di un crack (anche perché l'Alivio è stata da me
riparata in maniera molto spartana proprio sul puntale rotto) invece regge.
Non sento più il pesce all'amo, ma piano piano percepisco un
leggero cedere dell'incaglio: cede ... cede ... CEDE, TIRO FINO A FAR PIEGARE L'ALIVIO
ALL'ALTEZZA DEL MANICO .... si scaglia del tutto, e non si rompe nulla.
Recupero ... ma qualcosa di pesantissimo è rimasto attaccato
alla lenza ... non tira, pesa ... SPIGOLA!!! Incomincio a urlare: "Paolo! Una
spigola sui 3 chili!! Vieni qua! Dammi una mano a tirarla in secca!" Ma appena
lui si avvicina all'acqua, vedo un vorticare bianco-giallognolo a pelo di
superficie, lungo, brutto.
Era un'anguilla di 1m circa e di 1.550 kg di peso!
Dato il colore chiaro pensavo fosse un grongo, così, finito
di pescare, l'ho regalata ad un bagnino che conosco. Ma lui mi dice: "no, questa
è un'anguilla, vieni a vedere". Magicamente aveva mutato il suo colore chiaro in
un verde scuro; e solo dopo mio padre mi ha detto che le anguille sono chiare
quando sono insabbiate nelle loro tane, poi, una volta fuori e con lo stomaco
pieno, riprendono il loro colore.
Mio padre mi ha anche detto: "Bravo patacca! prendi un
anguilla da 1.550kg e la regali perché pensavi fosse un grongo, TU FIGLIO DI
PESCATORE, gnuranton!"
Vaxmormora - sul forum
|