Avevo appena finito la settimana lavorativa e stavo rientrando a casa in treno, pregustando qualche bella battuta di pesca in Costa Azzurra, quando sentii squillare il cellulare. Era Fabio un mio amico
nonché compagno di pesca. Tanto era l'agitazione, dall'altra parte della cornetta, che non riuscivo a capire nemmeno cosa andava dicendomi. Capii solo alcuni numeri come: 9 orate, 2 spigole e 6 saraghi presi la sera prima sull'arenile a San Lorenzo al Mare. Un avvenimento davvero inconsueto visto che a San Lorenzo avevo sentito parlare solo di cappotti. Visto il precedente e la sua insistenza decisi di unirmi a lui e provare a ripetere la magica uscita della sera precedente.
Alle 20 eravamo pronti sull'arenile di San Lorenzo al mare nell'attesa delle tocche. Il panorama che si
presentò ai nostri occhi, prima di tappezzare l'arenile con le nostre canne da surf-casting, era il seguente.
Avevo in pesca 4 canne innescate ad arenicola, americano e sardina. Avevo scongelato tre sardine dimenticate nel congelatore ancora dall'inverno precedente per la pesca ai gronghi e volevo innescarle per tentare il colpo grosso alla "tardiva" spigola. Fabio invece, che si era posizionato a ridosso del molo, aveva due canne innescate ad americano.
Alla nostra compagnia si aggiunse Paolo un patito di pesca a traina che dopo la sua consueta battuta serale decise di fare due lanci ... chiaramente con la sua canna da traina. Era la prima volta che provava a pescare dalla spiaggia e certo i mezzi non potevano aiutarlo.
Arrivarono le 21 senza avvertire nessuna tocca. Alle 22 circa il primo pesce spiaggiato: un'oratella di circa due etti subito rimessa in
libertà, presa da Paolo a forse 10 metri da riva con la canna da traina ...
Alle 23 Paolo dopo avere preso la seconda oratella ed averci sfottuto per bene decise di riporre "la sua fedelissima", che tante volte aveva combattuto con ben
più voraci predatori (palamite, boniti etc.), per prendere la via della discoteca (oltre ad essere un buon pescatore di traina ha anche fama di essere un buon playboy :-) ).
Fabio deluso, scoraggiato e forse anche dispiaciuto di avermi convinto nell'impresa, alle 00.30 decise di andare a letto. Il mattino seguente si sarebbe svegliato alle 5 per andare a lavorare.
Era passata l'una, ero rimasto solo e dalle 8 non avevo visto nemmeno una mangiata. Decisi di resistere stoicamente ancora una mezz'ora. Gli occhi mi si stavano chiudendo. Le canne erano immobili come del resto i segnalatori luminosi appesi alle lenze.
Decisi di cambiare l'ultima volta le esche: due canne ad arenicola una ad americano e una volevo innescarla a sardina, ma le avevo finite: mi era rimasta solo una testa. Decisi
così di provare un innesco con la sola testa, sperando in qualche grongo "vagabondo".
Aspettai ancora mezz'ora ma nulla
cambiò, i pesci sembravano proprio in ferie. Era arrivata l'ora di rincasare e decisi di sistemare l'attrezzatura. Iniziai
così a riporre nella custodia le canne, partendo dall'arenicola e non controllando più le altre canne in pesca.
Avevo quasi sistemato il tutto. Mi mancava ancora la canna innescata con la testa della sardina, che come di consueto avevo posizionato un pò più in la rispetto al treppiede. Quando andai a recuperarla mi accorsi di un fatto strano: il segnalatore luminoso non era nella sua consueta posizione,
bensì era attaccato alla canna, ma il tutto risultava perfettamente immobile. Pensai: una bella mangiata senza risultato.
Senza saper ne leggere ne scrivere il mio istinto mi
consigliò di ferrare. La ferrata fu energica e la risposta non si fece attendere. Capii di avere agganciato qualcosa di interessante: non riuscivo a staccarlo dal fondo, pensai ad un grongo vista anche l'esca. Invece quando vidi una livrea argentea comparire dai marosi, biancheggianti di spuma, la sorpresa fu grande. Il guadino fu in un attimo aperto e la preda guadinata. Alla bilancia il sarago
risultò di tutto rispetto: 7 etti. Un particolare i denti del sarago erano grossi e sporgenti, come quelli di un vecchio tabaccoso.
Ero contento, era forse il sarago
più grosso che avevo mai preso a surf-casting. Inoltre ancora una volta la sardina aveva pagato, in barba alla migliaia di surf-caster che considerano l'arenicola l'esca principe di questa meravigliosa disciplina.
Vorrei concludere il racconto con una mia foto nella quale si scorge tutta la mia soddisfazione e con un ringraziamento a Fabio che mi ha permesso, con la sua insistenza, di effettuare questa bella cattura. Grazie Fabio.
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