Circolo della pesca di Pozzuoli, venerdì 3 giugno 2005.
Il presidente; Davide perché
domenica non fai la gara di traina costiera?
Davide; presidè sono
contrario alle gare, sono l’opposto della sportività e del contatto con il mare,
ma come si fa a fare una gara tecnica come quelle di traina costiera iniziando
alle 9.30 del mattino in un giorno d’estate in mezzo ai gommoni che sfrecciano e
la gente che urla e fa il bagno, no .. no .… non se ne parla proprio e poi io
cerco la preda tecnica e arriva il tizio che ha preso la palamita più pesante e
vince o peggio arriva con venti lucertole prese in un metro d’acqua, questo non
lo ritengo giusto e poi io …. pesco dove “sento” di pescare no, no .… non fa per
me.
Preferisco andare a pescare per i fatti miei, giornata libera
dal charter di pesca, anche l’amico Pasquale è libero, quasi quasi domani
mattina alle 4.00 ……………… e difatti domenica mattina alle 4,00 appuntamento al
molo.
Ore 5.45, 10 aguglie nella vasca del vivo, ore 6.30 i primi
che parteciperanno alla gara escono dal porto, ci superano, ci salutano, ci
prendono in giro, raggiungeranno il campo di gara tra 2 ore.
Cielo plumbeo e una fastidiosa brezza di scirocco, le aguglie
sono 15 bastano queste, in pochi minuti siamo sul “nostro campo di gara”.
Ore 7.45 due pesci serra a bordo, saranno 2 kg. L’uno, per
iniziare non c’è male.
Ore 9.30 i pesci serra a bordo sono 5, tre li abbiamo persi,
si sono slamati, intanto sull’altro versante inizia la famosa gara di pesca, via
radio i primi commenti, i due campi di gara, il loro e il “nostro” distano un
miglio, le barche si vedono, qualcuno confonde la nostra per una del gruppo,
sempre via radio iniziamo a chiedere agli amici come sta andando, un lutto su
tutti i fronti.
Le aguglie sono finite, i pesci serra a bordo sono diventati
7, quelli della gara non hanno preso niente. Ci guardiamo intorno, il tempo è
cattivo, a mare non c’è nessuno, sono le 10.30, Pasquà
sai che facciamo? Trainiamo con gli artificiali, il tempo e scuro,
l’acqua è torbida, optiamo per i paletta metallica, prima passata doppietta di
spigole, una di 5 kg. L’altra di 2,5.
Ci guardiamo e iniziamo a ridere per quello sta succedendo e
per quelli della gara che continuano a non prendere niente, tempo mezz’ora e la
canna di destra parte di nuovo, altra spigola, poi ancora e poi ancora per un
totale di 14 pesci, 30 kg di roba e uno stop voluto, quando è troppo è troppo.
Al molo quelli che hanno partecipato alla gara rimangono
esterrefatti, silenzio di tomba, passano in silenzio, guardano e mugugnano, noi
ci divertiamo a chiamarli per farci fare le foto, di questo fatto se ne parlerà
per tre mesi.
Ed è tutto qui quello che rimane della pescata, il ricordo
indelebile di una giornata incredibile passata a mare con in risalto quello che
gli altri chiamano fattore C …. , io
e Pasquale continuiamo a chiamarlo il fattore F….
come fiuto e …. rimanga tra di noi un po’ di fattore C
… non guasta mai.
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